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Elezioni Italiane: i commenti della stampa estera

In Italia hanno trionfato i partiti dichiaratamente anti-europeisti. E’ il caso di andare a vedere cosa ne pensano i giornali Europei

Non è un segreto che la Lega e il Movimento 5 Stelle siano apertamente critici nei confronti delle istituzioni dell’Unione Europea. E’ altrettanto lampante, che proprio la Lega e il M5S sono risultati vincitori dalle elezioni del 4 marzo. Nelle prossime settimane vedremo come e se le forze vincitrici si organizzeranno per stabilire una maggioranza in parlamento e governare.

Nel frattempo, viste le premesse ideologiche, la stampa europea legge i risultati delle elezioni italiane come parte del fenomeno di rinascita dei partiti populisti, anti-europeisti ed estremisti che ha travolto l’Europa negli ultimi anni. In Francia queste forze anti-establishment avevano perso quando Macron ha sconfitto la Le Pen. In Italia, invece, hanno vinto.

I giornali europei sottolineano la vittoria di partiti anti-europeisti, inesperti e con visioni controverse su alcuni temi, come Euro e vaccini

The Guardian, Regno Unito

Stephanie Kirchgaessner da Roma e Daniel Boffey da Bruxelles scrivono su The Guardian, quotidiano britannico indipendente: “Scartando Renzi e votando per Di Maio e Salvini, che hanno accarezzato l’idea di un referendum sull’euro, i risultati rappresentano un rifiuto di Bruxelles da parte degli elettori italiani, a meno di due anni dal voto britannico per uscire dall’Unione Europea”. Nello stesso articolo gli autori riportano le parole di Margaritis Schinas, portavoce ufficiale della Commissione Europea: “Abbiamo fiducia che il Presidente Mattarella… faciliterà la formazione di un governo stabile in Italia”

Le votazioni, continua il commento degli inviati inglesi, “riflettono un rifiuto di quello che molti analisti definiscono un governo competente del Partito Democratico, che ha pilotato un grande miglioramento nell’economia e adottato politiche che hanno limitato in numero di migranti in Europa, in favore di leader politici inesperti con visioni controverse su temi che spaziano dal supporto di Vladimir Putin allo scetticismo nei confronti dell’efficacia delle vaccinazioni obbligatorie.”

El Mundo, Spagna

Irene Hdez. Velasco scrive sul quotidiano spagnolo El Mundo, di orientamento conservatore, vicino alle posizioni del centrodestra: “Dei risultati che riempiono di incertezza la terza potenza dell’Unione Europea… Le parole ‘confusione’ e ‘instabilità’ sono, ancora una volta, quelle che meglio si prestano a descrivere il panorama che si apre in Italia dopo le elezioni generali. Uno scenario che [..] inevitabilmente avrà un impatto sull’Unione Europea.

Le Temps, Svizzera

Antonino Galofaro commenta i risultati elettorali su Le Temps, quotidiano svizzero in lingua francese: “La vittoria dei populismi e dell’euroscetticismo segna le elezioni legislative italiane di domenica. Quasi un elettore su due si è infatti pronunciato in favore di un partito che si presenta come anti-establishment. Il Movimento 5 Stelle,” fondato dal comico Beppe grillo, “e la Lega, partito xenofobo e anti-euro ormai nazionalista e non più regionalista, hanno vinto largamente questa tornata elettorale.”

Süddeutsche Zeitung, Germania

Sul quotidiano tedesco di posizioni liberali, scrive l’inviato Oliver Meiler: “Gli italiani hanno dato il loro voto soprattutto a due partiti di protesta: il Movimento Cinque Stelle, ideologicamente eterogeneo e volubile, e la Lega nazionale di destra. Entrambi sono euroscettici, entrambi riflettono ancora e ancora su un referendum sull’uscita dall’euro. [..] La grande domanda ora è se questi due partiti anti-sistema potrebbero formare un’alleanza e governare l’Italia. Sarebbe lo scenario da incubo per l’Europa e per i mercati finanziari.

Financial Times, Regno Unito

A proposito di mercati, si legge sul Financial Times, uno dei più autorevoli giornali economico-finanziari del mondo, che la peggiore delle cose che potrebbero succedere è un’alleanza al governo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, anche se ci sono differenze ideologiche che sembrano prevenire un simile esito. Comunque – continua il commento – la vittoria di partiti anti-EU, xenofobi, nazionalisti, populisti “e persino pro-Cremlino”, dovrebbe far suonare un campanello d’allarme nelle istituzioni dell’Unione Europea.

I leader dei partiti anti-europeisti d’Europa festeggiano su Twitter

Fa riflettere l’endorsement di alcuni esponenti europei apertamente anti-Europa. Tra questi, sul profilo ufficiale dell’UKIP (Partito per l’Indipendenza del Regno Unito) si legge: “Le elezioni in Italia aggiungono semplicemente più credibilità al fatto che il progetto UE non funziona. Ma sappiamo tutti quale sarà la risposta dell’UE: più Europa”

Anche l’ex leader dell’UKIP, Nigel Farage, si congratula con i “i suoi colleghi al Parlamento Europeo”, il Movimento 5 Stelle, per il successo alle urne italiane. Marine Le Pen, invece, twitta la notte del 4 marzo anticipando i risultati delle elezioni: “L’Unione Europea passerà una brutta serata.”

Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà olandese, di destra nazionalista e populista, si è congratulato con Matteo Salvini: “Congratulations / congratulazioni @matteosalvinimi!!!”. Jörg Meuthen, presidente di Alternativa per la Germania, partito euroscettico di destra, spende invece molte più parole per congratularsi con Matteo Salvini sui social, a partire da un lungo post su Facebook: “Matteo Salvini, il capo di uno dei partiti vincitori dell’alleanza di centrodestra, porta al punto ciò che molti cittadini d’Italia pensano: ‘Sull’Italia decidono gli italiani e non Berlino, non Parigi, non Bruxelles e nemmeno i mercati finanziari.’ [..] Gli italiani non sono più disposti ad accettare passivamente l’immigrazione illegale di massa da parte della Merkel, proveniente da paesi più musulmani dell’Africa.”

Europa divisa tra preoccupati e soddisfatti: Juncker, invece, temeva l’instabilità politica al di là delle ideologie

Se da una parte i giornalisti sembrano poco ottimisti, i leader politici più di destra si dicono soddisfatti dei risultati delle elezioni politiche italiane. C’è però un altro aspetto che preoccupa Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea: la non operatività del governo. Pochi giorni prima del voto, Juncker aveva già espresso queste incertezze: “Dobbiamo prepararci per lo scenario peggiore e il peggior scenario potrebbe essere nessun governo operativo.”

Una preoccupazione legittima, in quanto un governo instabile in uno dei Paesi dell’UE può avere ripercussioni su tutta l’Unione, a partire da “una forte reazione dei mercati finanziari.” Allo stato attuale, l’Italia è in una situazione di stallo. Nessuna forza politica ha i numeri per formare una maggioranza in Parlamento, e i possibili scenari sembrano essere due: o un’alleanza M5S – centro-destra, oppure nuove elezioni. Il presentimento di Juncker sembra quindi essersi realizzato. Pare che i partiti non riusciranno a formare un governo operativo e duraturo. Tutta l’Italia e l’Europa, restano in attesa di una presa di posizione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, a cui spetta il compito di affidare la guida del paese a una squadra che sia in grado di ottenere la fiducia del Parlamento.

 

A.C.

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