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EDITORIALE – Antonio Berlusconi o Silvio Di Pietro?

 “Edizioni Oggi” lo aveva previsto in un articolo apparso diversi mesi fa. La politica della casta che governa il Paese è sempre più prevedibile e scontata, alla fine noiosa. E soprattutto deleteria per gli italiani, preda della totale confusione, crisi di valori culturali e sociali. Quasi certamente, il primo pensiero venuto in mente a tutti gli italiani che hanno assistito all´ultimo show alla Camera dei Deputati è stato: “E adesso per chi voterò alle prossime elezioni?”.

Insomma, sostanzialmente non si capisce più niente. Era fatale, era quasi atteso, ma in effetti bisognava vederlo con i propri occhi: il presidente del Consiglio, Berlusconi che, durante la seduta, si alza dalla propria poltrona di primo ministro e, nella (quasi) totale sorpresa, va a sedersi accanto al suo acerrimo nemico, il leader di Italia del Valori, Antonio di Pietro.

ma che cosa sta succedendo? Che cosa significa questa improvvisa (ma nemmeno tanto, come avevamo previsto da qualche tempo) sovversione degli equilibri?

Di Pietro e Berlusconi seduti fianco a fianco? Impossibile! 

In effetti no, non è impossibile, tanto è vero che è successo. Anzi, senza falsa modestia, assolutamente prevedibile. Infatti lo avevamo previsto. Non bisogna avere certamente la sfera di cristallo, è sufficiente osservare e capire. Osservare soprattutto. I giornalisti di “Edizioni Oggi” sono abituati ad osservare, a prendere in considerazioni tutte le possibili opzioni del grande “circo della politica”, dove per avere il risultato di 4 solitamente non ci si arriva con un semplice 2+2, ma con un complicato 3+5-6+2… Insomma, dove se si deve andare da Milano a Roma, il più delle volte si passa per Stoccolma…

Antonio Di Pietro non si è dimostrato sorpreso di vedere Berlusconi sedersi al suo fianco. Stava concludendo una telefonata, poi i due hanno scambiato chiacchiere per circa venti minuti. Uno parla, l´altro annuisce, e viceversa. Improvvisamente, da acerrimi avversari, a compagnoni di vecchia data.

A chi, alla fine, ha chiesto l´oggetto della conversazione, il premier ha risposto: “Non ci siamo detti niente…” e Di Pietro ha solamente dichiarato: “Lui mi ha detto che il suo governo fa bene al Paese, io gli ho risposto che se davvero vuole il bene del paese si deve dimettere“. Storia vecchia, minestra riscaldata, come il consueto siparietto che sia Berlusconi che Di Pietro sono abituati ad offrire quando appaiono in qualunque trasmissione televisiva o intervista che sia. Non deve stupite. Per definizione, la politica è l´arte del compromesso.

C´è ben di più… Come mai, se il premier e l´ex magistrato non si sono detti nulla di importante, pochi minuti più tardi, lo stesso leader di Italia dei Valori si alza, chiede la parola e getta la bomba, che va a scoppiare fra le fila dei deputati del Partito Democratico? Perché ha messo in dubbio l´unità delle opposizioni? Perché ha deliberatamente provocato Pierluigi Bersani indicandolo come responsabile della mancata coalizione contro l´esecutivo di governo? A che scopo gridare a gran voce che Italia dei Valori non ci sta più ad assistere al caos del centro-sinistra che dimostra al Paese una inconcludente politica di opposizione mancante di un programma preciso?

La reazione dello stesso PD è stata immediata: “Ti sei messo d´accordo con Berlusconi!”.

A questo punto è il Paese che viene gettato nella confusione. Gli italiani stanno andando verso il caos non sapranno più identificare un punto di riferimento: Antonio Berlusconi oppure Silvio Di Pietro?

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