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È iniziato lo smantellamento della Tangenziale Est

Dopo anni di polemiche, è iniziato l’abbattimento del tratto della Tangenziale Est vicino alla stazione Tiburtina.

Lunedì 5 agosto sono iniziati i lavori per lo smantellamento del tratto della Tangenziale Est vicino alla stazione Tiburtina. Dal 2000 ci sono state molte discussioni al riguardo e diversi sindaci avevano paventato questa ipotesi.

La Tangenziale Est: un po’ di storia

La Tangenziale Est è una strada a scorrimento veloce a due corsie. Inizialmente, è stata costruita per collegare le vie intorno a Porta Maggiore con l’area nord della città. In particolare, Foro Italico e Trionfale. Insieme al GRA e alla Cristoforo Colombo è una delle strade più importanti di Roma perché permette di attraversarla da un capo all’altro. La Tangenziale era già prevista negli anni Cinquanta, con lo sviluppo urbanistico del secondo dopoguerra. Tuttavia, solo tra il 1963 e il 1975 sono partiti i lavori di costruzione. La nuova strada collegava via Tiburtina, via Casilina, viale Castrense, via Goffredo di Buglione. Nel 1977 venne aperto il tratto multiplanare che rende finalmente fruibile il tragitto viale Castrense-ponte Lanciani. Vi è una costante nella storia della Tangenziale. Sin dalla sua apertura è stata tacciata di essere di enorme degrado a livello estetico per il paesaggio circostante. Inoltre, in alcuni tratti, la strada soprelevata era molto vicina alle abitazioni.

L’abbattimento

Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, in tutte le città italiane è iniziata la caccia ai “sorvegliati speciali”. In altre parole, tutte quelle infrastrutture vecchie che nessuno ha mai controllato a dovere e che, senza manutenzione, rischiano di crollare. Insieme al viadotto della Magliana, la Tangenziale Est si è meritata questo premio. Il sindaco Virginia Raggi si è battuta strenuamente per l’abbattimento del tratto di 500 metri all’altezza della Stazione Tiburtina. Tuttavia, non si tratta di un’idea originale. Già la giunta guidata da Walter Veltroni nel 2000 aveva presentato un progetto da 200 milioni per costruire un tunnel sotterraneo di circa 5 km, in modo da poter deviare il traffico ed abbatterla. All’epoca però il governo Berlusconi non volle finanziare la proposta. Il progetto finì dunque nel dimenticatoio.

Il nuovo progetto

L’abbattimento del tratto della Tangenziale davanti alla stazione Tiburtina rientra nel programma delle opere pubbliche del Campidoglio per il 2017, attraverso il maxi-emendamento dell’assessore al bilancio Andrea Mazzillo. Per questo nuovo cantiere sono previsti inizialmente 5 milioni, necessari per avviare il bando di gara. Idealmente i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2018, poi la questione è slittata. Il progetto prevede un completo restyling dell’area. Verrà aperta una nuova circonvallazione interna che sostituirà il vecchio tratto di Tangenziale. Inoltre, il tratto tra Batteria Nomentana e la stazione diventerà una strada di quartiere. Francesca Del Bello (Pd), presidente del II Municipio ha dichiarato che: “Siamo assolutamente favorevoli all’abbattimento della sopraelevata, tanto che avevamo votato un ordine del giorno per ripristinare il progetto in questo bilancio. Ma bisogna ripensare i flussi di viabilità e riprendere il progetto di riqualificazione del piazzale antistante la stazione. Quest’area andrebbe pedonalizzata anche per evitare il traffico di attraversamento, con le auto che ora possono utilizzare la nuova circonvallazione interna senza passare davanti alla Tiburtina”.

L’inizio dei lavori

Il 23 luglio, il sindaco Virginia Raggi ha annunciato che il 5 agosto sarebbe iniziato lo smantellamento della Tangenziale Est. I lavori dureranno circa 450 giorni e costeranno alla Capitale 7,6 milioni di euro. All’apertura del cantiere era presente anche la prima cittadina, insieme al presidente del II Municipio e all’assessore Gatta.

Raggi ha commentato l’inizio dei lavori dicendo che: “L’abbattimento di questa rampa della Tangenziale era atteso da vent’anni. I cittadini hanno pressato le amministrazioni affinché effettuati i lavori della stazione si potesse procedere alla demolizione. Mai fino ad oggi le loro richieste sono state prese in considerazione, noi lo abbiamo fatto. È un momento storico, a breve non vedremo più questo ecomostro. È stato un lavoro di squadra. Abbiamo stanziato oltre 7 milioni di euro e oggi partono i lavori per l’abbattimento. Sarà riqualificata anche la parte sottostante perché questa sopraelevata negli anni ha portato ad episodi non compatibili con una vita tranquilla di cantiere.”

Anche il presidente del Municipio II De Bello era molto contenta: “È una grandissima festa, aspettiamo questo intervento da 20 anni. In questo periodo si è discusso dell’opportunità di abbattere questo tratto, qualcuno ha detto anche che era talmente oneroso che era meglio lasciarla così. Sono passaggi che hanno ferito il nostro municipio. Noi abbiamo ribadito la necessità che questo mostro andasse abbattuto. Quando la sopraelevata non ci sarà più, i cittadini potranno guardare il cielo e sarà possibile ristabilire la sicurezza nella zona. Ringrazio l’amministrazione capitolina per aver concluso iter e dato oggi una speranza per i cittadini del Tiburtino”.

L’assessore Gatta ha sottolineato che: “Dal 2000 è iniziato il progetto, ma si è fermato e ha avuto dei lunghissimi passaggi. In realtà è dal 2016 che il progetto è diventato esecutivo, nel 2017 è stata bandita la gara ed è stata consegnata. È un risultato notevole di questa amministrazione, di come ci dedichiamo alle cose e le portiamo a termine”.

Le quattro fasi

Adesso i lavori saranno divisi in quattro macro-fasi. Nel primo periodo, verranno effettuati dei rilievi e ci sarà la scelta dei materiali. Dopo due sessioni propedeutiche, inizierà il vivo dei lavori: l’abbattimento vero e proprio. Verranno utilizzate due tecniche. Una idraulica, con taglio e sollevamento di elementi, e un’altra tradizionale, con macchine a terra. Durante questa fase verranno utilizzati dei nebulizzatori ad acqua per evitare che si alzino polveri. Vicino alle case verranno installati dei pannelli fonoassorbenti per limitare l’inquinamento acustico. Una volta completata la fase che riguarda l’abbattimento, si passerà alla riqualificazione del tessuto urbano. Ci sarà quindi un nuovo spazio per i cittadini. Nel progetto è previsto anche il rifacimento del manto stradale e della creazione di nuovi impianti per lo smaltimento delle acque e caditoie. Verranno piantati nuovi alberi e verranno ricostruiti i marciapiedi.

E il traffico?

Un’annosa questione che ruota intorno alla chiusura del tratto vicino alla stazione Tiburtina e dove andrà il traffico romano. Come è noto, Roma è una città altamente disfunzionale dove la maggior parte dei cittadini si sposta in macchina, dal momento che il trasporto pubblico è inaffidabile. Un’alternativa è passare da via di Portonaccio. Considerando la viabilità romana, non è detto che la sola via di Portonaccio sia in grado di smaltire il traffico che prima interessava anche parte della Tangenziale. Sarà necessario aspettare. Sicuramente, nelle condizioni in cui versava, la Tangenziale era solo pericolosa. È da vedere se il piano di mobilità alternativa sarà in grado di soddisfare le esigenze dei romani che ogni giorno affrontano un’Odissea per andare al lavoro o all’università.

 

A cura di B.P.

 

 

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