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Draghi lascia la BCE, il testimone passa a Lagarde

 “È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno”, ha detto il presidente dell’Eurotower, intervenendo alla cerimonia per la fine del suo mandato e rifacendosi alle parole di Angela Merkel, presente fra gli altri capi di Stato e di governo, secondo cui “noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”.

Lasciare la Bce è più facile, sapendo che “è in buone mani”: ha affermato Draghi, di fronte a Christine Lagarde chiamata a succedergli dal primo novembre e alla presenza dei principali leader politici europei.

“Professor Draghi, caro Mario, come cittadino europeo desidero dirti grazie”: con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concluso un discorso alla cerimonia di commiato del presidente della Bce, in corso alla sede della Banca centrale europea a Francoforte.

“Nel 2011 l’impatto della crisi finanziaria imponeva all’unione e alla Banca, in primo luogo, un cambio di passo – ha aggiunto – . La sfida infatti era presto divenuta esistenziale: sconfiggere la percezione della possibilità, se non del rischio, di dissoluzione dello stesso eurosistema. Una possibilità, e un rischio, che oggi possiamo considerare sconfitti”.

“Quello che celebriamo oggi” è “l’azione di un uomo che ha portato molto in alto il sogno europeo”, “un degno erede dei padri fondatori dell’Europa” quali Jean Monnet, Robert Schuman, Konrad Adenauer e “i vostri illustri compatrioti Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli”: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nella cerimonia di commiato del presidente della Bce

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