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Dopo la pace fra Usa e Cina la guerra dei dazi colpisce l’Ue

Le borse in lieve miglioramento mentre la  sterlina sale.

 

Una pace commerciale fra Usa e Cina c’è: a seguito di mesi di trattative e indiscrezioni contrastanti, Washington e Pechino dichiarano di aver raggiunto un accordo sulla fase uno di un’ intesa. Ma il presidente statunitense adesso mira all’Europa: l’amministrazione Trump sta considerando di imporre dazi addirittura fino al 100% su ulteriori beni di consumo europei in conseguenza alla decisione della Wto sulla disputa fra Boeing e Airbus. Nel mirino degli Stati Uniti ci sarebbero prodotti Made in Ue precedentemente non considerati dai dazi, quali il whisky e cognac irlandesi e scozzesi, ma anche vini e formaggi,  italiani compresi . In reazione alla vittoria di Boeing, gli Usa avevano fatto un listino di prodotti europei dal valore di 10 miliardi di dollari, sui quali in ottobre hanno imposto dazi (10% per l’aviazione civile e il 25% per il resto).

Allo studio ora c’è la possibilità di aumentare i dazi al 100% e se allungare la lista dei prodotti da colpire rispetto a quella dello scorso ottobre. L’Ufficio del rappresentate Usa al commercio invita a mostrare gli interessati a presentare le proprie osservazioni prima del 13 gennaio 2020 per quanto riguarda la possibilità di mantenere o imporre ulteriori” dazi sui prodotti europei. Il tanto atteso accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina, confermato da Pechino, mette in conto la cancellazione dei nuovi dazi americani sul Made in China che sarebbero dovuti il 15 dicembre. Vengono inoltre ridotte dall’attuale 15% al 7,5% le tariffe imposte in settembre su 120 miliardi di import dalla Cina, nel frattempo rimangono in vigore quelle al 25% su 250 miliardi di dollari di prodotti. La Cina dal canto suo si impegna a comprare più prodotti agricoli americani e a riforme strutturali. Impegni che Wall Street e le borse europee ritengono però troppo vaghi: a seguito di un iniziale rally con l’annuncio ufficiale dell’intesa i listini americani subiscono un rallentamento, seguiti dalle piazze europee. L’unica eccezione è Londra, che marcia decisa al rialzo con la schiacciante vittoria di Boris Johnson che sgombra la strada a una Brexit a gennaio. Festeggia il successo di BoJo alle urne la sua sterlina, in volata su euro e dollaro.

Donald Trump parla di accordo “fenomenale”, uno dei “migliori della storia che porterà all’apertura del mercato cinese”. La maggior parte dei dazi, spiega il presidente americano, resterà in vigore e sarà usata come leva nelle trattative per la fase due dell’accordo commerciale. Trattative che saranno avviate immediatamente. L’intesa, composta da nove capitoli potrebbe essere firmata la prima settimana di gennaio a Washington. All’esultanza di Trump per l’intesa si contrappone la compostezza e la quasi freddezza della Cina che descrive l’accordo con toni decisamente più cauti, parlando  di riduzione dei dazi graduale, fase dopo fase. Per gli investitori l’accordo è uno sviluppo positivo perché rimuove almeno parte dell’incertezza. Ma la cautela, sembra il mantra, è d’obbligo: non è la prima volta che un accordo viene annunciato in gran fanfara e poi si risolve in un nulla di fatto. Questa volta sembra diverso, ma gli scarsi dettagli offerti causano scetticismo e spingono alla cautela. Wall Street e le borse mondiali, così come le banche centrali, restano a guardare.

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