ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Dopo il Ponte, il Parco: il Comune lancia la gara

 

Sei progetti da cui pescare il migliore, con l’obiettivo di aprire i cantieri a febbraio del prossimo anno, non appena l’impalcato del nuovo viadotto sarà pronto e ci si potrà così dedicare senza un giorno di pausa alla grande area urbana che sta sotto il ponte. Nei prossimi giorni il Comune di Genova pubblicherà il disciplinare di gara per arrivare alla scelta del soggetto che si aggiudicherà il concorso per la realizzazione del parco urbano della Valpolcevera, 680mila metri quadrati che dovranno vivere sotto il nuovo ponte. Così, in una domenica pomeriggio di primavera, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova Simonetta Cenci si chiude in ufficio per gli straordinari, cercando di limare gli ultimi dettagli dell’operazione. « Individueremo sei soggetti finalisti che porteremo alla valutazione della commissione, ci chiuderemo dentro una settimana e usciremo con il nome del vincitore — spiega l’assessore — Ma una volta scelto il soggetto, lo porteremo al confronto con il territorio per un mese. Sarà una sorta di dibattito pubblico da cui dovrà uscire un progetto condiviso ».

Il ” Parco del Ponte”, questo il nome del concorso, si aprirà nei prossimi giorni ed entro il 15 giugno è già fissata la selezione dei sei gruppi ammessi alla fase di presentazione dei progetti, in forma anonima. Entro il 10 settembre dovranno essere elaborati masterplan e studio di fattibilità del primo lotto. L’esito del concorso arriverà invece il 15 settembre, con consegna del progetto definitivo il 15 dicembre e di quello esecutivo il 15 febbraio. Senza soluzione di continuità, insomma, dal ponte al Parco, per una sola opera che sia memoria di quanto accaduto, ma anche percorso per il futuro.
A guidare le strategie del comune, la consapevolezza di ciò che ha rappresentato proprio il Morandi per la Valpolcevera e per tutta la città, vale a dire l’infrastruttura più significativa del territorio, arteria di collegamento della città e del porto, inserita in un disegno di valenza europea, soprattutto per il transito delle merci. Una sorta di simbolo o di paradigma, insomma, il cui drammatico crollo segnerà per sempre la storia della città. Da qui però bisogna ripartire con un nuovo viadotto, ma anche con un nuovo parco, così come sostenuto fin da subito dall’architetto Renzo Piano. Tutto ciò che è stato distrutto andrà quindi ricostruito, case, attività commerciali e industriali, infrastrutture, in un disegno di ” rigenerazione urbana” su cui tutta la città sarà chiamata a confrontarsi. Particolarmente ampia l’area di intervento del progetto, 680mila metri quadrati che comprenderà, secondo quanto prevede il disciplinare di gara, cinque ambiti: « Parco produttivo, Quartiere e Piazza, Boulevard: Via Fillak, Parco panoramico del Campasso, la collina. I concorrenti non dovranno derogare dal perimetro individuato dal concorso che avverrà in due fasi per definire un progetto urbanistico e edilizio di dettaglio, propedeutico a individuare sotto ambiti o lotti funzionali di intervento sui progetti edilizi, urbanistici e paesaggistici pubblici, privati e misti. Un nuovo grande spazio pubblico con parco, servizi sportivi, piazza, passerelle pedonali, memoriale e altro da realizzare ovviamente nel contesto del nuovo ponte.

Facebook