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Donna strangolata davanti alla figlia. Fermati due romeni

La donna, Alina Elena Bità, è stata trovata morta lo scorso Ottobre

CERDA – Due romeni, entrambi incensurati, sono stati fermati dai carabinieri in quanto responsabili di aver ucciso una connazionale, Alina Elena Bità di 28 anni. I due uomini, Florin Buzilà di 19 anni e Paul Todirascu di 18 anni, avrebbero strangolato la donna, residente a Cerda in via Sciolino, davanti alla figlia di 11 mesi. L’omicidio è stato commesso l’11 Ottobre scorso. L’arresto è stato portato a termine dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Termini Imerese e della Stazione di Cerda, su mandato della Procura di Termine Imerese.

Grazie alle indagini effettuate dai militari, sono state trovate abbondanti prove che hanno inchiodato i due uomini. Ad insospettire i militari al momento del rinvenimento del cadavere, alcuni segni sul collo. I due romeni sarebbero entrambi cugini della vittima. Secondo le ricostruzioni i due avevano pianificato di effettuare un furto all’interno dell’abitazione della cugina. Una esigua somma di denaro. Qualcosa però è andato storto e i due avrebbero ucciso la donna. Inizialmente la morte della vittima sembrava del tutto naturale, ma indagando a fondo sulla vicenda è emersa la verità. Al momento dell’arrivo dei carabinieri la donna era distesa per terra, davanti a lei c’era la figlia di 11 mesi. A chiamare i militari ci ha pensato una vicina della donna allarmata dal pianto della bimba. Dopo essere stato avvisato dai carabinieri era arrivato anche il marito, che si trovava in campagna per lavoro.

Dall’interrogatorio dell’uomo l’uomo, i carabinieri hanno ricostruito un quadro completo sulla vita della giovane mamma escludendo che possa essere stata stroncata da un malore. I successivi rilievi degli uomini del Ris, l’autopsia e le lunghe indagini hanno portato poi ai fermi di oggi.

Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri, ha dichiarato:

“Ritengo doveroso perseverare sempre nelle attività investigative per assicurare alla giustizia i responsabili di atroci delitti, senza clamore e nel rispetto del dolore altrui. Il male non ha tempo e non è mai troppo tardi per la verità. Per questo rivolgo il mio grazie alla Procura di Termini Imerese per la celerità e lo sforzo profusi, nonché un sentito apprezzamento ai “miei” carabinieri di ogni grado i quali, ogni giorno, non si risparmiano in impegno, dedizione e sacrificio per l’affermazione della legalità”.

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