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Domiciliari revocati per Luca Barberini, l’ex assessore torna libero

L’ex assessore regionale alla sanità era agli arresti domiciliari per le indagini sui presunti concorsi truccati all’ospedale di Perugia.

L’inchiesta sulle presunte interferenze politiche nei risultati dei concorsi all’ospedale di Perugia miete vittime, ma c’è chi tira un sospiro di sollievo. Una settimana fa i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato il segretario del Pd dell’Umbria Gianpiero Bocci e l’ormai ex assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini, insieme al direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Perugia, e il suo direttore generale Emilio Duca. I quattro si trovavano agli arresti domiciliari, ma oggi Barberini è stato rilasciato ed è tornato libero. A seguito della richiesta dell’avvocato difensore David Brunelli, il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) gli ha revocato gli arresti domiciliari. La decisione è stata presa in seguito al termine dell’interrogatorio di garanzia.

Per il gip, però, la situazione legale non cambia. Rimane “inalterato il grave quadro indiziario” a carico di Barberini, spiega. Il giudice sottolinea che l’ex assessore si è limitato a fornire una ricostruzione alternativa poco persuasiva del contenuto di una conversazione telefonica avuta con il coindagato Maurizio Valorosi”, anche lui ai domiciliari. Successivamente, l’ordinanza specifica che Barberini ha “documentato” di aver rinunciato alla posizione di assessore, mossa che è stata giudicata “idonea” per modificare la misura cautelare degli arresti domiciliari. La rinuncia alla carica, infatti, “rende assai più difficile se non improbabile la ripetizione dei medesimi delitti nell’ambito del settore sanitario”.

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