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Domenico Lucano, sindaco di Riace arrestato e posto ai domiciliari.

 

Accusato insieme alla moglie di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

L’arresto da parte della Guardia di Finanza, é stato fatto su richiesta della Procura della Repubblica e in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Locri.

Assieme all’ordinanza di custodia cautelare che ha posto Domenico Lucano agli arresti domiciliari, è stato disposto anche il divieto di dimora nei confronti della sua compagna, Tesfahun Lemlem, che è stata accusata degli stessi reati del sindaco.

L’operazione é stata denominata “Xenia” ed é stata condotta dal Gruppo di Locri della Guardia di finanza.

Nella nota emessa dalla repubblica di Locri si parla di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. La misura cautelare – si aggiunge – rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico”.

Luigi D’Alessio, procuratore di Locri, definisce “spigliato” Domenico Lucano e fa sapere che il sindaco ha ammesso di essere stato il “protagonista” nell’organizzazione di matrimoni “a comodo”.

Nel 2016 la rivista americana “Fortune” inserì Lucano tra le prime 50 personalità più potenti nel mondo; ciò è stato dovuto all’immenso impegno che il sindaco aveva messo in favore dei migranti, dando loro ospitalità.

La Prefettura di Reggio Calabria, lo scorso anno, dispose un’ispezione nel Comune di Riace.

Emersero così le irregolarità nell’utilizzo dei finanziamenti governativi per la gestione dei migranti, che oggi hanno portato all’arresto di Domenico Lucano.

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