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Dl Genova, la camera approva il testo con 284 Sì. Caos in aula: ostruzionismo del Pd

Foto LaPresse

Il testo, entrato in vigore a fine settembre, dovrà essere approvato anche dal Senato per essere convertito in legge

Dopo una giornata di alta tensione, la Camera ieri notte ha approvato il Decreto Genova con 284 voti favorevoli (Lega, M5s, Fdi), e 67 contrari (Pd,Leu), 41 gli astenuti (Fi). Ora si attende la prova del Senato, prima dell’eventuale conversione in legge. Il decreto contiene provvedimenti e interventi legati al crollo del ponte Morandi e alla costruzione di un nuovo ponte a Genova, ma prevede anche altre tipologie di azioni contro le emergenze, tra il condono edilizio a Ischia. Proprio su questo punto si concentrata gran parte della discussione parlamentare in Aula sfociata poi in alcuni momenti di caos. Il Partito democratico, spalleggiato da Leu, ha fatto ostruzionismo, rischiando addirittura di provocare una rissa con i deputati di Fratelli d’Italia. Gli emendamenti contro questa sanatoria prevista all’articolo 25, quello che appunto contiene il condono tombale per i comuni di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, sono poi stati respinti. Decise le accuse dei Dem al governo e al ministro Luigi Di Maio, ritenuto tra i principali promotori del «più grande condono degli ultimi 20 anni nel suo collegio elettorale».

Dalla rubrica stessa del decreto è intuibile come numerosi interventi siano dedicati all’emergenza dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova: dal commissario straordinario in carica per 12 mesi, rinnovabili per non oltre un triennio, alla ricostruzione del viadotto pagata da Autostrade fino alla zona franca nel territorio della Città metropolitana di Genova con agevolazioni ed esenzioni fiscali per alcune aziende, ad altri aiuti per cittadini e imprese. Nel Dl Genova, ampio spazio è dedicato anche ai terremoti nel Centro Italia: l’allargamento della sanatoria sulle piccole difformità edilizie che impediscono la ricostruzione ai casi di mancato permesso di costruire (o in difformità da esso) e agli incrementi di volume, nei limiti individuati Regione per Regione dai rispettivi piani casa.

 

A cura di Giovanni Cioffi

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