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Detenuta uccide due figli in carcere. Ciacciarelli (Regione Lazio): “Emergenza sicurezza carceri e sovraffollamento problemi concreti”,

Ciacciarelli: “Bisogna prestare maggiore attenzione alla condizione delle detenute con prole”

Nuova emergenza carceraria nel Lazio. Una detenuta tedesca di origine georgiana del carcere romano di Rebibbia ha tentato di uccidere i suoi due figli: uno è morto, l’altro è stato trasferito in codice rosso all’ospedale Bambino Gesù dove versa in condizioni particolarmente critiche. La donna ha lanciato entrambi i bambini dalle scale. La detenuta trentenne era in carcere da meno di un mese per reati legati alla droga e ha lanciato i bambini giù per due rampe di scale mentre le altre carcerate si stavano recando a pranzo. La vittima è il figlio più piccolo, un neonato di quattro mesi. L’altro bambino di due anni è in condizioni particolarmente critiche: ha un grave trauma da caduta con danno cerebrale severo ed è sottoposto a supporto rianimatorio avanzato in ventilazione meccanica.

Il commento del consigliere Regionale Pasquale Ciacciarelli

«La tragedia verificatasi presso il carcere di Rebibbia con la morte di due bambini per mano della madre detenuta ripropone il problema dell’emergenza sicurezza nelle carceri del Lazio, accendendo i riflettori sulla difficile e particolare condizione delle donne madri detenute e, di conseguenza, del rapporto con i minori». È quanto dichiara in una nota il presidente della V Commissione Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio, il consigliere Regionale Pasquale Ciacciarelli. «Ritengo che si debba necessariamente prestare maggiore attenzione, attraverso un’assistenza psicologica o psichiatrica costante, alla condizione delle detenute con prole, al fine di scongiurare simili episodi e favorire un percorso rieducativo e di reinserimento nella società che veda al primo posto la cura del rapporto madre-figlio».

«Un problema – prosegue – quello della sicurezza, congiunto all’emergenza sovraffollamento vissuta nelle carceri del Lazio ed alla carenza di organico. Dai dati del Ministero della Giustizia, aggiornati al 31 luglio, – prosegue la nota – si evince che l’emergenza sovraffollamento nelle carceri del Lazio non accenna a placarsi. I reclusi, infatti, nel Lazio ammontano a 6.314, a fronte di una capienza regolamentare negli istituti di pena della Regione di 5.270 posti. Il dato più preoccupante riguarda il carcere di Regina Coeli con 337 detenuti oltre il limite, seguito da Rebibbia e da Civitavecchia»,

«Mentre nell’istituto penitenziario di Frosinone si registrano +116 detenuti»

«Il sovraffollamento e l’emergenza sicurezza necessitano di un intervento tempestivo e risolutivo. Ho incontrato alcuni mesi fa il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio, Abruzzo, Molise, e qui fu annunciato un incremento delle unità di organico nel Lazio, che gioverà all’attuale situazione carceraria. Proseguiro’ la battaglia per la sicurezza nelle carceri del Lazio, attenzionando la condizione delle detenute madri», conclude Ciacciarelli,

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