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Decreto Sicurezza, Umbria conferma ricorso a Corte Costituzionale

Anche l’Umbria, insieme ad altre due regioni a guida PD, Toscana ed Emilia-Romagna, faranno ricorso alla consulta contro il decreto Sicurezza.

L’ondata di protesta contro il Decreto Sicurezza, partita dal sindaco di Palermo, si sposta a livello regionale. già tre regioni a guida Partito Democratico, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna, hanno annunciato che faranno ricorso alla Corte Costituzionale contro il “Decreto Salvini” su Sicurezza e Immigrazione. Diversamente dai Comuni, da cui è partita l’ondata di “disobbedienza civile” contro la legge, le Regioni possono ricorrere direttamente alla Consulta, sede della Corte Costituzionale, senza dover prima portare la questione davanti a un giudice di grado inferiore. La decisione dell’Umbria di unirsi alla protesta era stata anticipata nei giorni scorsi dalla presidente Catiuscia Marini. “Posso già affermare che in Umbria si garantirà l’accesso alle cure e all’assistenza sanitaria per tutte le persone, a cominciare da quelli in emergenza”, ha detto Marini. “Nessuno in Umbria verrà abbandonato al suo destino, umbri e non, con buona pace dei disseminatori di odio”, ha assicurato il governatore.

La decisione ufficiale di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il Decreto Sicurezza è stata presa in queste ore dalla Giunta regionale, che nel corso della seduta ha approvato la mozione. In quest’occasione l’assessore Antonio Bartolini ha sottolineato come il Decreto Salvini abbia provvedimenti dalla “palese incostituzionalità che vanno ad impattare su tutte le più importanti materie di legislazione regionale quali salute, assistenza sociale, diritto allo studio, formazione professionale e politiche attive del lavoro e l’edilizia residenziale pubblica”.

Non tutti, però, hanno appoggiato la decisione della Giunta. Il consigliere dell’opposizione Marco Squarta, portavoce di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, ha giudicato questa mossa “estemporanea e surreale”. “Invece di preoccuparsi e di occuparsi delle difficoltà che gli Umbri si trovano ad affrontare ogni giorno, la Giunta Marini non trova di meglio che lavorare ad un disegno di legge ‘Salva-regolari'”, ha detto il consigliere. “Mentre oltre il 12 per cento delle famiglie umbre vive sotto la soglia di povertà relativa e i dati dell’economia regionale permangono negativi, la Giunta Marini ritiene prioritario contrastare un provvedimento del Governo che mira a combattere in maniera efficace l’immigrazione incontrollata, a gestire correttamente l’accoglienza, a rimpatriare chi delinque, a garantire la sicurezza urbana, ad introdurre il Daspo, a lottare contro mafia e terrorismo”.

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