Nello stesso messaggio diffuso sul social, i miliziani sostengono che “il crociato italiano è stato assassinato negli scontri nella località di Baghuz”, accompagnando il messaggio a una fotografia nella quale si vede il corpo di un uomo privo di vita con indosso un’uniforme militare, come confermato anche da Site, il stio di monitoraggio del jihadismo utilizzato dagli Stati Uniti. Ufficialità non ce ne sono ancora ma, qualora fosse confermato, gli indizi porterebbero nella direzione del fiorentino che si era unito alle Sdf contro il Califfato, come hanno fatto numerosi volontari stranieri sul fronte siriano ma anche in Iraq. Dalla Farnesina, al momento, è arrivata solo una dichiarazione in merito alle “verifiche in corso”, senza conferme di sorta o ulteriori dettagli sulla sorte di Orsetti.
In un’intervista al Corriere fiorentino risalente a un anno fa, il 32enne aveva spiegato le motivazioni della sua partenza, sostenendo di aver sposato la causa curda perché “mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta più equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti”. Al momento, la situazione a Baghuz è ancora incerta, visto l’alto numero di persone ancora presente all’interno della città.