Le nuove disposizioni in materia catastale chiariscono come e quando si debba procedere con l’aggiornamento catastale di un immobile ad uso residenziale, indipendentemente che quest’ultimo sia un appartamento in condominio, sia una residenza di tipo signorile o faccia parte di una villa.

In precedenza, le planimetrie catastali annettevano alle unità abitative le pertinenze e locali accessori, considerandole come unica entità fiscale.

Con la nuova circolare AGE.AGEDP-AT.REGISTRO UFFICIALE.0023088.07-10-2020-I si obbliga il contribuente, proprietario dell’immobile a rendere autonoma la pertinenza rispetto all’unità abitativa principale.

Nel passato era prassi accatastare l’unità abitativa ad uso residenziale annettendo la cantina o il posto macchina, tale procedura oggi non è ammessa e necessita ai fini amministrativi di essere regolarizzata attraverso il frazionamento della cantina o posto macchina dall’unità abitativa residenziale.

La procedura tecnica di frazionamento consiste nel depositare attraverso un tecnico professionista iscritto ad un ordine, la pratica di frazionamento con procedura Docfa direttamente all’Agenzia delle Entrate Ufficio Territorio.

Laddove, invece, in sede di dichiarazione di variazione per mutazioni dello stato di unità abitative già censite, ricorrano anche le condizioni per lo “scorporo” dei beni in oggetto (ai fini del loro censimento autonomo), il tecnico redattore dell’atto di aggiornamento, potrà indicare che detto “scorporo” è effettuato in ottemperanza alle disposizioni di prassi emanate dall’Amministrazione catastale a far data dal 1° luglio 2020.

L’intero procedimento va attuato nel caso in cui suddette pertinenze accessorie abbiano gli accessi collegati alle aree comuni come nel caso di atri condominiali, corridoi; in caso contrario il frazionamento in questione non ha adempimento amministrativo obbligatorio, così come chiarisce il tecnico preposto agli adempimenti amministrativi.