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Cultura: bene esplorare legami tra Gemona e Toscana ai tempi di Dante

Gemona del Friuli, 20 mag – Il vasto lavoro di approfondimento
condotto nell’ambito del progetto “La campana del Paradiso: sulle
tracce di Dante e delle genti toscane nel Medioevo gemonese e
friulano” merita di essere esportato e conosciuto ben oltre i
confini regionali.

Ne è convinta l’assessore regionale alle Finanze del Friuli
Venezia Giulia che oggi nel Duomo di Santa Maria Assunta a Gemona
del Friuli è intervenuta al convegno che chiude il percorso di
ricerca e valorizzazione incentrato sulle tracce della presenza
del Sommo poeta in Friuli.

Passione, voglia di approfondire ed esplorare un legame ancora
poco noto tra le genti friulane e quelle toscane nel Medioevo,
sono le cifre di una vasta ricerca che è un vanto per la nostra
regione. Anche per questo l’Amministrazione regionale ha creduto
nel progetto mettendo a disposizione le proprie risorse, certa
delle ricadute importanti che avrebbe avuto per la comunità.
I bandi cultura infatti – ha detto l’esponente della Giunta – non
sono mai fini a sé stessi, ma creano un vantaggio per i territori
e ne valorizzano le potenzialità.

Con un video messaggio anche l’assessore regionale alla Cultura
ha portato il proprio saluto e la gratitudine
dell’Amministrazione regionale per la rete di relazioni sorta da
questa progettualità e per il livello di approfondimento che ne è
derivato soprattutto rispetto alla presenza di alcune nobili
famiglie dell’epoca che dalla Toscana spinsero le proprie fortune
verso il Veneto e il Friuli.

La preziosa campana custodita in Duomo, fusa a Gemona nel 1423
per commemorare il primo centenario della morte di Dante, è
considerata la più antica traccia della diffusione della Divina
Commedia nel Patriarcato di Aquileia. In quegli anni, come è
stato rilevato nel corso del convegno, la gente di Gemona
conosceva l’opera dantesca. Ciò è testimonianza di come il
Medioevo non fu affatto un tempo buio, ma ricco di capacità ed
espressione artistica, di relazioni commerciali, di visione di
futuro nei valori cristiani.

L’opera, come emerso dagli studi del convegno, ha consentito
anche di mettere in luce l’archivio storico municipale e di
annoverarlo tra i più importanti della regione. Al suo interno
infatti sono custoditi il primo Statuto comunale, i verbali dei
consigli comunali e un’innumerevole raccolta di atti notarili che
testimoniano la centralità di Gemona, assieme ad Aquileia e
Cividale del Friuli, nella fitta rete di relazioni anche
commerciali intessuta nell’era del Patriarcato.
ARC/SSA/gg

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