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Crolla la diga del porto turistico di Rapallo: affondate centinaia di imbarcazioni. Toti chiede stato calamità

La mareggiata ha affondato circa 150 barche, tra cui uno yacht della famiglia Berlusconi

Dopo la devastante notte di maltempo che ha flagellato la Liguria, si iniziano a fare le stime dei danni. Esemplificativa del caos che regna su tutta la regione la forte mareggiata che ieri ha fortemente compromesso il porto di Rapallo, travolgendo le 390 barche attraccate e distruggendone oltre la metà.

Dopo il crollo di parte della diga del porto turistico Carlo Riva, infatti, varie grandi imbarcazioni – superyacht, motoscafi e barche a vela – hanno rotto gli ormeggi e spinte dal mare e dal vento si sono schiantate contro la costa. Un mare cosi’ violento non si ricordava a Rapallo dal 2000. A quanto risulta, uno yacht di proprietà della famiglia Berlusconi è tra le barche affondate all’interno del porto. La diga ha ceduto ieri pomeriggio e nelle ore successive le barche hanno iniziato a muoversi verso la riva opposta del golfo rapallese spinte dalle onde e dal vento e inesorabilmente sono finiti con lo schiantarsi a terra. I danni al porto sono al momento incalcolabili ma sommati a quelli delle imbarcazioni affondate o schiantate sulle rocce ammonterebbero a vari milioni di euro.

Tutta la zona a mare di Rapallo è devastata dal mare. Anche negli altri centri del Tigullio ci sono danni enormi lungo le zone costiere.

La direttrice del Porto Carlo Riva di Rapallo, Marina Scarpino racconta che «onde alte 10 metri hanno colpito per ore la scogliera e la loro forza ha rotto la diga per 300 metri. Dopo il crollo del 2000, per un’altra mareggiata, avevamo ricostruito la diga più alta di 1,30 metri portandola a 6,5 metri. Non e’ stato sufficiente con un evento eccezionale».

Il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, invece grida al «disastro», ma non si arrende: «C’è grande voglia di ripartire subito. I rapallesi si sono subito rimessi al lavoro per riparare i danni. Per fortuna in mezzo a questo disastro non ci sono state persone ferite». «L’obiettivo è aiutare tutte le attività in difficoltà. Poi apriremo il capitolo dei danni e degli interventi per ripartire», afferma il primo cittadino dopo un sopralluogo tra le rovine del Porto Carlo Riva e dopo avere visitato i numerosi locali danneggiati sul lungomare.

Il governatore Toti chiederà lo stato di emergenza e di calamità naturale

«Non è al momento possibile calcolare i danni, che potrebbero essere di centinaia di milioni in Liguria. Di sicuro oggi chiederemo lo stato di emergenza e di calamità naturale». Lo ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti durante un sopralluogo a Rapallo. «Al momento la priorità è mettere in sicurezza le persone e le strutture. Non ci sono solo i danni di Rapallo. Portofino ha la strada distrutta, abbiamo problemi alla massicciata della ferrovia, ci sono centinaia di auto bruciate in porto a Vado».

Nella notte squadre di vigili del fuoco hanno salvato 21 diportisti rimasti intrappolati sulla diga di Rapallo dopo il crollo di una ventina di metri delle mura. Il soccorso ha richiesto quasi due ore di intervento.

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