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Covid: Torino, apre domani ospedale al parco del Valentino

 

Aprirà domani, negli 8 mila metri quadri di superficie all’interno del V padiglione dell’ex area Torino Esposizioni nel Parco del Valentino, il nuovo ospedale per pazienti Covid a bassa intensità, costato 1,5milioni di euro, concessi da Fondo di beneficenza di Intesa San Paolo.
“Questo ospedale da campo, con 450 posti, riuscirà a decongestionare gli altri ospedali, che così avranno anche la possibilità di ricoverare pazienti con altri tipi di patologia”, spiega l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Trentotto le tende messe a disposizione dalla Regione Piemonte e dal 118, tra queste spicca il modulo Field Hospital, EMT2, di cui al mondo c’è ne sono solo nove. Undici tende arrivano, invece, da Trento e 6 dalla Croce Rossa. Trecentocinquanta posti letto sono dotati di presa fissa per la distribuzione dell’ossigeno mentre per i restanti saranno utilizzate le bombole portatili. “L’ossigeno arriva con i camion e verrà messo dentro due cisterne all’esterno del campo – dice Mario Raviolo direttore della Maxiemergenza regionale 118 – poi verrà distribuito attraverso l’impianto che abbiamo realizzato all’interno dell’ospedale, per avere l’ossigeno fisso e non solo quello in bombole”.

Un lavoro durato undici giorni, in cui si è dovuto partire dall’impianto fognario a quello elettrico. Recuperata anche l’area dell’ex discoteca Cacao, dove verranno ospitate le tende per il personale.

Una prima fase prevede l’avvio di 100 posti letto con un corpo sanitario che include fino a 20 medici, 24 infermieri, 48 OSS, 1 tecnico di radiologia, 1 tecnico di laboratorio e 2 amministrativi, mentre una seconda fase prevede un’attivazione graduale di posti letto in base alla necessità con una dotazione massima di 43 medici, 90 infermieri, 200 OSS, 2 tecnici di radiologia, 2 tecnici di laboratorio e 4 amministrativi. Nessun medico, nessun infermiere e nessun operatore sanitario verrà trasferito qui da altri ospedali. Infatti al Valentino lavoreranno i neo assunti. “Abbiamo fatto un accordo con le Università – spiega Icardi – per permettere di anticipare di quaranta giorni la fine del quarto anno, grazie al Decreto Calabria, in modo che venissero contrattualizzati”. Qui lavoreranno anche gli specializzandi affiancati dai tutor. L’assessore assicura che questo ospedale non verrà smantellato: “Resterà a disposizione non solo in caso di una terza ondata, ma anche quando si passerà alla vaccinazione”. “Pensiamo che l’ospedale – conferma Raviolo – sarà utile per la vaccinazione di massa, con i posti letto adibiti per l’osservazione”.

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