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Covid: Professioni Marche, 400 occupati in meno in tre mesi

 

Quattrocento liberi professionisti in meno nelle Marche nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 (-0,9%); calo continuo di occupati nel secondo e terzo trimestre 2020 specie nel lavoro indipendente. Sono alcuni dati del 2/o Rapporto sulle libere professioni nelle Marche presentato in un webinar di Confprofessioni.

Ospiti il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore Guido Castelli e il presidente del Crel Gianfranco Alleruzzo. I dati fotografano la grave crisi economica che dall’emergenza Covid-19 colpisce anche le Marche.
“Serve un nuovo modello, dobbiamo utilizzare una leva più efficace, di confronto, dialogo e concertazione. – ha affermato Acquaroli – Abbiamo la necessità di costruire un percorso comune, anche con le professioni, e c’è tutta la disponibilità, mia e della Giunta che rappresento”.
Per Alleruzzo “è necessario includere i professionisti nella rappresentanza, dobbiamo riuscire a scegliere insieme, pensare a una crescita, ma in senso più equo”. Sulla ricostruzione post-sisma, Castelli ha rilevato che “le professioni dell’area tecnica vanno a gonfie vele, ma hanno spesso la difficoltà di dotarsi di un’organizzazione più adeguata e di forme di aggregazione tra professionisti più efficaci. Invece gli avvocati, in particolare giovani, stanno vivendo difficoltà gravissime. Il nostro obbiettivo, quindi, è includere tutti i professionisti nelle linee strategiche di sviluppo economico delle Marche”.
L’obiettivo del webinar era “trovare risposte concrete e coinvolgere nelle decisioni politiche, così come nelle risorse da mettere in campo, un settore, quello delle libere professioni, che è volano essenziale per la ripresa dell’economia ma che risente della crisi di privati e imprese, ancor più gravemente dall’inizio della pandemia”.
“Occorre una ‘progettualità inclusiva’- ha detto il presidente di Confprofessioni Marche Giacobelli -. Stiamo portando avanti un percorso costruttivo, e come parte sociale di rappresentanza dei professionisti, chiediamo alla politica regionale di esser più coinvolti nei processi decisionali.
Specie dall’inizio dell’emergenza Covid-19, serve un dialogo ancor maggiore tra tutte le componenti della società”.

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