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Covid: Oms, possibili gravi conseguenze da variante Omicron

 

Tutto il mondo teme l’avanzata della variante Omicron, che in pochi giorni dalla sua scoperta in Sudafrica ha già valicato i confini di diversi continenti, dall’Europa all’Australia.

“E’ una corsa contro il tempo” per capirne di più e adottare le contromisure giuste, sottolinea la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen mentre Londra, presidente di turno del G7, ha convocato per oggi una “riunione d’emergenza” dei ministri della Sanità del Gruppo.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha avvertito che la variante Omicron del coronavirus potrebbe avere “gravi conseguenze”, riporta Sky News. “La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è elevata“, afferma l’Organizzazione mondiale della sanità in un documento tecnico sulla nuova variante. “Ad oggi non sono stati segnalati decessi legati alla variante Omicron” del coronavirus.

“L’abbiamo definita preoccupante perché tutte le equipe del mondo intero recuperino il massimo di informazioni su questa variante”, ha detto ai microfoni di France Info Sylvie Briand, direttrice del dipartimento della gestione dei rischi epidemici all’OMS, spiegando il senso del comunicato dell’Organizzazione mondiale della Sanità che ha classificato come “preoccupante” la variante Omicron.

“E’ importante avere più informazioni su questa variante” ha aggiunto la Briand.

“Lo spirito dell’azione collettiva è l’unica vera risposta robusta per combattere questa pandemia e per combattere future pandemie.

Solo risposte collettive, efficaci e immediate possono funzionare contro i virus”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlando all’organizzazione mondiale della sanità. “Non si può rimanere con le mani – ha aggiunto -, di fronte a noi abbiamo dei compiti urgenti e proprio mentre stiamo parlando la comunità internazionale si trova ad affrontare una nuova variante del Covid-19, Omicron”. Von der Leyen ha poi promesso che l’Ue e gli Stati membri “faranno tutto ciò che è necessario per superare la pandemia”, invitando a “prepararci meglio contro le future pandemie”. La presidente della Commissione europea ha poi “accolto con favore l’inizio dei negoziati per un accordo globale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta”, al Covid-19 e di sostenere anche un “nuovo fondo intermediario finanziario per la sicurezza sanitaria globale”. 

Lo spettro di un’ennesima accelerazione della pandemia sta facendo tornare restrizioni e confini blindati che si sperava fossero stati archiviati dopo l’annus horribilis del 2020 anche se la variante, stando alla presidente dei medici sudafricani, pur molto contagiosa sembra presentare sintomi lievi, specie sui vaccinati.

La variante Omicron rischia di provocare un’impennata dei casi di coronavirus in Sudafrica che potrebbe far triplicare le infezioni giornaliere. “Mi aspetto che supereremo oltre 10.000 casi al giorno entro la fine della settimana”, ha detto Salim Abdool Karim, un noto epidemiologo sudafricano in una conferenza stampa online del ministero della Salute.

L’allarme sulla variante Omicron del Covid-19 nel mondo è “eccessivo” e la reazione “spropositata”, ha detto la dottoressa Angelique Coetzee, la presidente dell’ordine dei medici del Sudafrica, scopritrice della variante. In dichiarazioni riportate dall’emittente britannica TalkRadio, Coetzee ha ribadito che i sintomi finora visti sono “lievi”: “I pazienti che ho visto avevano sintomi lievi e sono guariti. Nessuno è stato ricoverato e non c’è stato bisogno dell’ossigeno. Questa reazione nel mondo non ha alcun senso”, ha aggiunto.

Si moltiplicano, comunque, i paesi che scelgono di blindarsi. L’ultimo, in ordine cronologico, è il Giappone che chiuderà i suoi confini a tutti i visitatori stranieri. Lo ha annunciato oggi il governo nipponico, appena tre settimane dopo aver allentato alcune restrizioni per consentire l’ingresso nel Paese a viaggiatori d’affari, studenti e stagisti stranieri.

Intanto l’Australia ha deciso di non riaprire, come previsto dal primo dicembre, i confini internazionali a lavoratori qualificati e studenti, a causa dei timori per la variante Omicron. Si tratta di “una decisione necessaria e temporanea”, ha annunciato il primo ministro Scott Morrison.

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