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Covid, Johnson: ‘Ospedali a rischio saturazione in Gb’

 

 

L’impennata di contagi da Covid alimentata nel Regno Unito in particolare dalla cosiddetta variante inglese del virus comporta ormai “un rischio sostanziale” per gli ospedali britannici, sul fronte d’una saturazione di posti letto in terapia intensiva. Lo ha detto Boris Johnson in un’audizione parlamentare in commissione, pur aggiungendo di non essere in grado di “predire” quando questa saturazione possa essere raggiunta.

Il premier ha insistito poi sull’importanza del lockdown e dell’accelerazione dei vaccini in questa fase, mentre ha espresso preoccupazione per una “nuova variante individuata in Brasile” dopo quella sudafricana.

Berlino vara nuove regole per chi entra in Germania – Chi entra in Germania da zone interessate dalle varianti del virus Covid-19 o da zone con alta incidenza del virus dovrà presentarsi con un test negativo ai controlli di ingresso nel Paese: lo ha stabilito oggi un’ordinanza approvata dal governo tedesco. Questa misura è stata pensata soprattutto per limitare la diffusione della variante cosiddetta ‘sudafricana’ o ‘inglese’, spiegano dal ministero della Salute, secondo quanto riporta Tagesschau. Per tutti coloro che invece entrano da zone classificate a rischio sarà necessario presentare entro 48 ore dall’ingresso un test negativo. “Viaggi all’estero in zone a rischio non sono adatti a tempi di pandemia”, ha detto oggi il ministro della Salute Jens Spahn.

In Sudafrica piano vaccinazioni ma mancano le dosi – Il governo del Sudafrica ha iniziato a delineare i suoi piani di vaccinazione contro il Covid-19, nonostante non abbia ancora ricevuto una singola dose di vaccino, mentre deve affrontare critiche su obiettivi irrealistici e mancanza di chiarezza. Il Sudafrica, Paese più colpito del continente, ripone grandi speranze sui vaccini mentre le autorità sono alle prese con un’ondata senza precedenti di casi alimentati da una nuova variante del virus. Il governo mira a vaccinare due terzi della popolazione – 40 milioni di persone su quasi 60 milioni – al fine di ottenere l’immunità di gregge entro il 2021. Questo mese è previsto l’arrivo di un milione di dosi del vaccino di AstraZeneca, prima spedizione di 20 milioni di dosi attese principalmente nella prima metà dell’anno.

Svizzera, telelavoro obbligatorio e negozi chiusi  – La Svizzera ha annunciato una nuova serie di restrizioni per contenere l’epidemia di Covid-19. Preoccupa in particolare una rapida impennata per la presenza di varianti più contagiose. Da lunedì 18 gennaio il telelavoro diventerà obbligatorio, i negozi di beni non essenziali dovranno chiudere e manifestazioni e raduni privati ;;saranno soggetti a nuove limitazioni, ha affermato il governo federale in un comunicato. Ristoranti, stabilimenti culturali, strutture sportive e ricreative, già chiusi dal 22 dicembre, rimarranno chiusi fino alla fine di febbraio.

I morti per Covid negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati circa 4.500, un nuovo record. E’ quanto emerge dai dati della John Hopkins University.

E sono 9,3 milioni gli americani che sono stati vaccinati contro il Covid su 27,7 milioni di dosi distribuite. Lo affermano le autorità sanitarie americane.

I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani hanno deciso di richiedere il tampone negativo al SarsCov2 a tutti i passeggeri dei voli che entreranno negli Stati Uniti. Il test dovrà essere fatto prima e dopo il volo. La decisione dei Cdc, presa ieri, diventerà efficace dal 26 gennaio prossimo, come viene spiegato sul loro sito. In particolare il tampone andrà fatto entro 3 giorni prima della partenza (il passeggero dovrà presentare documentazione scritta dell’esame) e poi ripetuto 3-5 giorni dopo l’arrivo. Le compagnie aeree dovranno confermare il risultato negativo al coronavirus per tutti i loro passeggeri prima dell’imbarco. Se un passeggero non dovesse presentare documentazione del test negativo o guarigione o non volesse fare il tampone, la compagnia aerea dovrà negargli l’imbarco. A questa misura andranno aggiunti 7 giorni di isolamento a casa dopo il volo.

La Cina ha registrato martedì una nuova impennata di casi di Covid-19, saliti a 115 dai 55 di lunedì, di cui 107 trasmessi a livello domestico e 8 importati. I dati aggiornati della Commissione sanitaria nazionale hanno confermato che la provincia di Hebei resta il focolaio più grave con 90 contagi. Un caso sospetto è stato segnalato a Shanghai. Nel conteggio a martedì, i casi importati hanno toccato quota 4.451, di cui 4.165 risoltisi con la guarigione e 286 ancora in fase di trattamento ospedaliero. I contagi di Covid confermati sono invece saliti a 87.706, di cui 784 ancora in cura e 21 in gravi condizioni. I decessi sono rimasti fermi a quota 4.634. Gli asintomatici di martedì sono stati 38, di cui 3 importati, per totali 556 persone sotto osservazione.

La provincia settentrionale cinese di Heilongjiang, che conta oltre 37 milioni di persone, ha lo “stato di emergenza” negli sforzi per stroncare un focolaio di Covid-19, chiedendo di non lasciare i propri territori se non strettamente necessario, e di annullare conferenze e raduni, mentre la città di Suihua, che conta 5,2 milioni di abitanti, è entrata in lockdown. La decisione del governo provinciale, è maturata dopo la scoperta di 28 contagi, di cui 12 asintomatici. Tre infezioni sono state trovate nel capoluogo Harbin, che ospita il festival di sculture di ghiaccio che è una grande attrazione per turisti.

Capire l’origine del Covid-19 è un compito scientifico e il team di esperti dell’Oms, a tale scopo, deve fare missioni simili in altri Paesi oltre che a Wuhan, dove arriverà domani direttamente da Singapore. E’ la posizione della Commissione sanitaria nazionale cinese, emersa in una conferenza stampa, in base al resoconto del Global Times. Il tabloid del Quotidiano del Popolo, la ‘voce’ del Partito comunista cinese, sta da mesi settimane rimarcando che diversi Paesi, tra cui Usa, Italia e Francia, hanno accertato la presenza del virus prima di dicembre 2019, quando è stato ufficializzato a Wuhan.

Il governo giapponese si appresta ad annunciare un’espansione dello stato di emergenza per altre 7 prefetture dell’arcipelago, estendendo la misura attualmente in vigore a Tokyo e tre prefetture adiacenti a causa della diffusione sempre più allarmante dei casi di coronavirus. L’annuncio verrà fatto con ogni probabilità nella tarda giornata di oggi, anticipano i media nipponici, e riguarderà le prefetture di Osaka, Aichi, Tochigi, Gifu, Hyogo, Kyoto e Fukuoka. La durata sarà allineata a quella di Tokyo, con la scadenza al 7 febbraio, periodo durante il quale le persone saranno incoraggiate a uscire solo per i servizi essenziali. Ristoranti e bar non potranno servire alcool dalle 19:00 e dovranno chiudere alle 20:00. L’esecutivo guidato dal premier Yoshihide Suga ha riferito che ascolterà una commissione di esperti medici oggi pomeriggio prima di formalizzare la decisione.

Il governo è anche pronto a sospendere gli ingressi di tutti i cittadini stranieri non in possesso di un permesso di soggiorno nel Paese, chiudendo di fatto le frontiere. Lo anticipano i media nipponici, che citano fonti dell’esecutivo, ricordando che lo scorso mese il governo aveva applicato severe restrizioni, che però escludevano i viaggi di affari di breve durata da 10 Paesi asiatici, nello specifico Brunei, Cambogia, Cina, Laos, Malesia, Myanmar, Tailandia, Singapore, Corea del Sud, Vietnam e Taiwan. Con la nuova ordinanza anche questi permessi speciali verranno ritirati almeno fino al 7 febbraio, la data in cui terminerà lo stato di emergenza di un mese in vigore a Tokyo e tre prefetture adiacenti. Oggi il Giappone ha superato quota 300 mila positivi totali al Covid, con circa due terzi del totale registrati da fine ottobre ad oggi. I decessi totali accertati si assestano a 4.193.

Nel suo programma di vaccinazione l’Indonesia ha deciso di seguire una strada diversa dagli altri: invece di vaccinare prima gli anziani, inizierà dai lavoratori di età compresa tra i 18 e i 59 anni, partendo dagli operatori sanitari e poi dai funzionari pubblici. Il motivo di questa scelta lo spiega alla Bbc il professor Amin Soebandrio, consulente del governo: “Stiamo prendendo di mira coloro che potrebbero diffondere il virus”. Un approccio che a suo parere darà al Paese migliori possibilità di ottenere l’immunità di gregge. La campagna vaccinale è partita oggi. Il presidente Joko Widodo, 59 anni, è stato il primo a farsi iniettare il farmaco. Il vicepresidente Ma’ruf Amin, 77 anni, non riceverà subito il vaccino perché troppo anziano.

In Ucraina nelle ultime 24 ore sono stati registrati 6.409 nuovi casi di Covid-19 e 195 decessi provocati dalla malattia: lo ha annunciato il ministro della Salute, Maksim Stepanov. Le zone col maggior numero di nuovi contagi sono Kiev, con 906 casi nel corso dell’ultima giornata, la regione di Zaporizhia con 529, la regione di Kharkiv con 521 e la regione di Odessa con 513. In totale, dall’inizio dell’epidemia, in Ucraina sono stati accertati 1.130.839 casi di Covid e 20.214 persone sono morte a causa del morbo. Nel Paese vivono circa 44 milioni di persone.

In Russia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 22.850 nuovi casi di Covid-19 e 566 persone sono morte a causa della malattia: lo riporta il centro operativo nazionale anticoronavirus. Stando ai dati ufficiali, dall’inizio dell’epidemia in Russia sono stati accertati 3.471.053 contagi di Covid-19 e 63.370 decessi provocati dal virus Sars-Cov-2.

Scatta venerdì l’obbligo di registrazione elettronica per l’ingresso in Austria. Vanno indicati tramite un modulo online nome, data di nascita, email, indirizzo di soggiorno, data di ingresso, eventuale data di partenza e gli Paesi visitati negli ultimi 10 giorni. I dati vengono conservati per 28 giorni per poi essere cancellati. L’obbligo di registrazione vale per tutte le persone che entrano in Austria, ad eccezione di pendolari, dei viaggiatori in transito per raggiungere un altro paese e per urgenze in ambito familiare, come per esempio funerali. Resta in vigore la quarantena obbligatoria di 10 giorni, che può essere accorciata a 5 giorni con un tampone negativo a proprie spese.

In Danimarca, il parlamento interromperà alcune attività per un mese, compresi i dibattiti su diversi nuovi progetti di legge, a causa dell’epidemia di coronavirus. Lo riferisce il media locale Ritzau. La scorsa settimana, la Danimarca ha annunciato che avrebbe consentito l’ingresso nel Paese solo ai voli in cui ogni passeggero fosse risultato negativo al Covid-19 e ha emesso una guida per sconsigliare ai cittadini qualsiasi viaggio all’estero.

E’ allarme per il record di contagi da Covid nella Repubblica d’Irlanda, il cui governo – come annunciato in queste ore dal premier Micheal Martin – ha deciso l’introduzione del tampone obbligatorio per tutti i viaggiatori in arrivo, sul modello da quanto predisposto nel vicino Regno Unito dalla compagine di Boris Johnson. Toccata dalla cosiddetta ‘variante inglese’ del coronavirus, più aggressivamente contagiosa, e in generale da un nuovo boom di casi, l’isola verde è passata da una situazione apparentemente virtuosa di controllo della pandemia sbandierata sino a fine dicembre, al picco mondiale di contagi in rapporto alla popolazione (5 milioni di persone) in appena un paio di settimane. Secondo stime validate dall’università di Oxford, il Paese ha raggiunto ieri – con 1288 nuovi casi censiti per milione di abitanti – il primo posto in questa poco invidiabile classifica nell’intero pianeta, davanti ad altri due Stati Ue: Repubblica Ceca e Slovenia. In totale i morti registrati da inizio pandemia restano sotto quota 2500 al momento, ma la tendenza generale e lo ‘tsunami’ di nuovi ricoveri in ospedale di questi giorni fa temere in prospettiva il peggio anche sul fronte dell’incremento dei decessi.

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