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Covid: fonti, pressing per obbligo di mascherine all’aperto

 

Proroga dello stato di emergenza nazionale e delle relative misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia Covid“.

E’ il titolo del decreto legge che compare all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle 17.

All’odg c’è poi l’esame di leggi regionali e varie ed eventuali. È in via di limatura il testo. Questa mattina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli ha riunito a Palazzo Chigi Francesco Paolo Figliuolo, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e i rappresentanti dei ministeri di Salute e Economia. La proroga di tre mesi, viene spiegato, dovrebbe anche servire ai diversi soggetti interessati a preparare la fase successiva, per una progressiva uscita dallo stato di emergenza.

Estendere l’obbligo di mascherine all’aperto, nel periodo delle festività, a tutto il territorio nazionale. E‘ l’ipotesi che circola in queste ore in ambienti di governo, in vista del Consiglio dei ministri che dovrà approvare il decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza Covid. L’ipotesi sarebbe sostenuta da alcuni esponenti dell’esecutivo, anche in considerazione del fatto che diversi sindaci hanno già introdotto l’obbligo nei loro Comuni. Al momento, spiegano però fonti governative, il decreto sullo stato d’emergenza non contempla alcuna norma in tal senso e l’ipotesi non sarebbe ancora stata discussa nel governo.

Oggi in Cdm ci saranno ulteriori scelte sull’emergenza che stiamo vivendo“, ha detto in mattinata il ministro della Salute Roberto Speranza. 

“Leterze dosi sono ancora più importanti per fronteggiare la variante Omicron, lo stiamo vedendo dai dati che arrivano“, ha sottolineato poi Speranza. “I numeri di questi giorni sono molto incoraggianti. Ieri mezzo milione di dosi di vaccino anti-Covid inoculate. In totale sono state superate i 100 milioni di dosi di vaccino somministrate – ha aggiunto -. E anche per le prime dosi, nelle ultime settimane ce ne sono state 450mila. Molte le prenotazioni anche per i più piccoli”.

“La casa come primo luogo di cura è una strategia che dobbiamo assolutamente perseguire. Siamo uno dei Paesi con più anziani nel mondo, vogliamo diventare il primo Paese in Europa per le cure domiciliari agli over 65. Per fare questo va assolutamente superato il tetto del personale, che è quello che più ci ha fatto male come servizio sanitario in questi anni. Altro grande tema è la riforma dell’assistenza primaria”, ha detto Speranza. “Ma questo non lo può fare da solo un ministro – ha aggiunto – serve un patto tra le istituzioni, governo, regioni, comuni. Anche i sindaci, amministrazioni comunali devono stare a bordo per l’assistenza socio-sanitaria. Ci vuole un patto-Paese”.

“L’epidemia continua ad essere un problema reale, concreto con cui fare i conti. Certo abbiamo strumenti che un anno fa non avevamo, a cominciare dai vaccini”, ha aggiunto Speranza.

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