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Covid, Draghi: ‘Difendo la normalità, il prezzo è stato 134mila morti’

 

Botta e risposta tra Draghi e l’Ue sulla stretta agli ingressi in Italia decisa dal governo.

‘C’è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa: non credo ci sia molto da riflettere su questo’, afferma il premier alla Camera dopo la richiesta di chiarimenti della vicepresidente della Commissione Jourova.

Ma Bruxelles insiste e chiede che ‘le misure siano proporzionali e giustificate’. ‘La decisione avrà un impatto sul vertice di domani – afferma una fonte di Bruxelles – L’Europa ha bisogno di migliorare ulteriormente il coordinamento delle misure di fronte alla nuova emergenza Covid’. “Non ostacolare in maniera sproporzionata la libertà di movimento” all’interno dell’Ue. A quanto si apprende, il passaggio è contenuto nella bozza delle conclusioni del Consiglio Ue che si apre a Bruxelles nella parte che riguarda il Covid e che fa riferimento ad eventuali restrizioni alla libertà di circolazione tra i Paesi membri.

L’Italia, a quanto apprende l’ANSA, ha notificato le misure restrittive sui viaggi alla Commissione europea. L’Ue, spiegano fonti dell’esecutivo europeo, “a metà giornata” ha ricevuto la notifica con cui si informa Palazzo Berlaymont dell’ordinanza del ministero della Salute.

A intervenire è anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che getta acqua sul fuoco. “Scontro con l’Ue? Nessuno scontro. Abbiamo la responsabilità – dice – di tutelare la vita degli italiani, ogni decisione presa è frutto di un’attenta riflessione con la comunità scientifica. Il nostro faro è la salute e non possiamo rischiare di chiudere l’Italia dopo le feste a causa di un’impennata incontrollata di contagi, sarebbe un colpo anche per la nostra economia”.

Intanto il premier Mario Draghi è intervenuto in Aula alla Camera e al Senato in vista del Consiglio. Via libera dall’Aula del Senato alla proposta di risoluzione presentata dai Gruppi di maggioranza dopo le comunicazioni del premier Draghi in vista del Consiglio europeo. Il documento è stato approvato con 201 sì, 31 no e 4 astenuti. Respinte le altre tre risoluzioni che avevano avuto dal governo parere contrario.

Possiamo guardare a Natale e alle feste con relativa tranquillità. Ma ci sono stati 134mila morti: ci siamo ripresi una normalità a questo prezzo. Noi vogliamo difendere e difenderemo questa normalità con le unghie e con i denti”. Lo dice il premier Mario Draghi nella replica in Senato in vista del Consiglio europeo. “Il governo come avete visto – ha detto in un’altra risposta – affronta il cambiamento non con spirito difensivo ma con coraggio e determinazione. Di questo credo che tutti voi abbiate dato atto. Ma è anche un cambiamento molto difficile, nell’arco di due anni e mezzo è cambiata la nostra prospettiva in maniera radicale, con il Covid, la transizione ecologica e digitale, le sfide geopolitiche. L’altra linea del governo è affrontare sì con coraggio, lungimiranza, intelligenza, ma con costante sguardo ai più deboli, altrimenti il cambiamento non avviene”.

“Bisogna chiedersi – ha detto parlando di migranti – come far diventare queste persone risorse nel mondo del lavoro e amici degli italiani, non nemici. Con questo sistema di accoglienza le capacità di assorbire le persone legalmente presenti in Italia sono poche. Dobbiamo investire molto molto di più e riformare il sistema. Sento parlare di difesa delle radici, dell’identità, ma lo si fa affermando le caratteristiche delle nostre radici: uno di questi caratteri è la solidarietà, un altro è la responsabilità. Bisogna ragionare in termini non ideologici ma pragmatici”.

“Condivido con Zanda la necessità di progredire sull’Unione politica. Serve un percorso convinto verso l’Unione politica. Come si fa a rassegnarsi che i figli vadano a combattere e morire per decisione di un altro? Ci si riesce solo se ci avviamo convintamente verso un’unione politica, in cui tutti ci sentiamo membri dello stesso stato”.

===> L’informativa del premier alla Camera 

“Voglio prima di tutto ricordare le nove vittime dell’esplosione avvenuta l’11 dicembre a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Ai loro cari, vanno le condoglianze del Governo e mie personali. È essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare le responsabilità. Episodi come questo non devono accadere e sono inaccettabili”. Lo afferma il premier Mario Draghi alla Camera chiamando per nome e per età tutte le vittime. “L’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, neell’UE, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il Governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela”. “I dati di oggi descrivono un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri”. Lo dice il premier Mario Draghi nell’informativa alla Camera in vista del Consiglio Ue. “Oggi più dell’85% degli italiani sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20% anche la terza. Voglio incoraggiare chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Come dimostra l’Iss, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte rispetto a chi ha fatto la terza. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. E per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come fatto finora”.

Draghi ha affrontato anche la questione delle bollette. Contro il caro bollette ci sono “stanziamenti imponenti, di misura mai vista prima, orientata a sollevare i più deboli dal rincaro dell’energia. Questi stanziamenti non possono andare avanti all’infinito quindi serve una soluzione strutturale e occorre fare una riflessione sul meccanismo di prezzo dell’energia”. “In Europa è iniziata una riflessione in cui parte attiva è Cingolani. E’ difficile pensare a una riflessione strutturale che non chiami alla partecipazione dei costi comuni chi ha maturato profitti”.

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