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Covid: 24.259 positivi, 97 le vittime. Allarme degli anestesisti

 

Sono 24.259 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.

Ieri erano stati 28.064.

Sono invece 97 le vittime in un giorno, ieri erano state 123.

Sono 566.300 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 697.740. Il tasso di positività è al 4,28%, stabile rispetto al 4% di ieri. Sono 966 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 13 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 78. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 7.726, ovvero 150 in più rispetto a ieri.

In base all’attuale trend dei contagi e dei ricoveri, “nelle prossime 2-3 settimane ci aspettiamo un aumento del 70% dei posti letto occupati in intensiva da malati Covid, raggiungendo così circa 1700 pazienti ricoverati nelle terapie intensive”. Lo afferma all’ANSA Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac). Oggi, rileva, i posti in intensiva “sono 9mila, ma non tutti effettivi, e ne sono occupati circa mille. Ma è irrealistico pensare di poterne aumentare il numero ulteriormente perchè mancano i medici.Non è questa la soluzione,non si può spremere ancora il sistema”.

La soluzione per affrontare “la prevedibile crescita dell’ondata pandemica non sta nell’aumentare all’infinito i posti di terapia intensiva e area medica, bensì nell’adottare misure di contenimento sociale più drastiche per frenare la circolazione del virus, come il lockdown stringente per i non vaccinati”. Lo sottolinea all’ANSA Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi). “Abbiamo poco tempo per agire con misure più restrittive e prevenire un aumento di casi e ricoveri. Al contrario, c’è stato un allentamento dei comportamenti prudenti,anche per l’avvicinarsi delle feste”.

“Non escludiamo azioni di protesta dei medici anestesisti e di Pronto soccorso, fino allo sciopero, se la politica continuerà a proporre la moltiplicazione dei posti letto in terapie intensiva e area medica come unica soluzione per fare fronte al peggioramento dell’ondata pandemica, incurante della carenza cronica degli organici medici e delle condizioni di lavoro dei sanitari”. Sottolinea all’ANSA Alessandro Vergallo. “In altre parole, non è possibile ‘spremere’ ulteriormente il sistema ospedaliero, viste le condizioni attuali e la mancanza di medici. Quindi – conclude Vergallo – se questo gioco al rialzo continuerà, non escludiamo azioni di protesta molto forti”.

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