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Coronavirus, più di mille morti negli Usa in 24 ore

 

STATI UNITI – Più di 1.000 morti per coronavirus negli Stati Uniti in 24 ore. E’ la prima volta dal 9 giugno che tale soglia viene superata. Lo riporta il New York Times. Pur trattandosi di una cifra elevata si tratta si un numero decisamente inferiore al record di 2.752 morti in 24 ore registrato il 15 aprile. Il coronavirus è il “virus di Trump”. Sono dure le parole che la speaker della Camera, Nancy Pelosi, usa verso il presidente americano. “Finalmente si è deciso a premere per l’uso della mascherina, è però troppo tardi”, dice Pelosi in un’intervista a Cnn. I nuovi di coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 68.524. Si tratta dell’ottavo giorno consecutivo sopra i 60.000 contagi. In totale i casi di coronavirus negli Usa si avvicinano ai 4 milioni, per l’esattezza sono 3,89. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

MESSICO – Il bilancio delle morti per coronavirus in Messico supera la soglia delle 40 mila vittime. Lo ha annunciato il segretario alla Salute. “Decessi: 40.400”, indica l’aggiornamento quotidiano del segretario sull’andamento della pandemia. Nelle ultime 24 ore sono stati registrate 915 morti.

ARGENTINA – L’Argentina ha registrato un record di 5.344 casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un dato che porta il bilancio complessivo dei contagi a quota 136.118: anche i nuovi decessi, 117 in tutto, hanno fatto segnare un ulteriore record giornaliero, portando il totale dei morti a 2.490. Lo ha reso noto il ministero della Sanità del Paese. Oltre il 90% dei casi, riporta la Cnn, si registrano nell’area metropolitana di Buenos Aires.

COLOMBIA – Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus in Colombia ha superato quota 7.000: secondo i dati del ministero della Sanità, riporta la Cnn, ieri il Paese ha registrato 239 ulteriori decessi, un dato che ha portato il totale dall’inizio della pandemia a quota 7.166. Allo stesso tempo, i nuovi casi sono stati 7.033 nella giornata di martedì, per un totale di 211.038. Nonostante il crescente numero di contagi e di morti, il ministro della Sanità, Fernando Ruiz, ha difeso ieri la decisione del governo di non imporre un lockdown a livello nazionale ma di isolare localmente i vari focolai del virus. “Questo approccio è molto più efficace rispetto alla chiusura di tutto il Paese”, ha detto nel corso di un’intervista tv.

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