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Coronavirus: niente lezioni al Conservatorio di Santa Cecilia

Impedito agli studenti asiatici di prendere parte alle lezioni prima di appositi controlli.

Dopo i primi casi confermati di Coronavirus a Roma è scoppiata la psicosi collettiva. Nonché una buona dose di razzismo. Il Conservatorio Santa Cecilia di Roma non è rimasto immune.

Sono state, infatti, sospese le lezioni per tutti gli studenti asiatici. Non importa da dove vengano, se dal Giappone, dalla Cina o dalla Korea. Non possono in nessun caso partecipare se prima non si sono sottoposti ai test.

La disposizione a firma del direttore, Roberto Giuliani recita che: “Gli studenti orientali ( “cinesi, coreani, giapponesi ecc. “) potranno, infatti, essere riammessi, tutti, solo dopo essersi sottoposti a visita medica il 5 febbraio.” Le assenze a lezione non saranno un problema, sarà considerato come fossero assenti per malattia.

Carla Conti, direttrice di canto presso l’Istituto non vede dove sia lo scandalo: “Durante le lezioni non ci sono barriere, nessuna protezione tra gli studenti ma grande contatto fisico. In più ci sono state le vacanze natalizie. E molti di loro hanno fatto rientro in Patria. Fare lezione di canto con la mascherina è inconcepibile, così come suonare uno strumento a fiato”. Dello stesso avviso il professore Galletti di accompagnamento pianistico: “Un mio allievo viene dalla zona di Wuhan Ed è rimasto a casa “.

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