Nella tarda serata di ieri, a Roma, il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha tenuto una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera, “salvo intese tecniche”, al “Decreto Agosto”, una manovra da 25 miliardi di euro che porta gli stanziamenti complessivi del Governo alla cifra record di cento miliardi. Al contempo, lo stesso premier ha annunciato la pubblicazione di un nuovo Dpcm, ossia uno degli ormai famosi Decreti del presidente del Consiglio dei ministri che stanno caratterizzando l’emergenza Covid-19 dall’inizio della pandemia.

Conte, in particolare, ha chiarito che con il nuovo Dpcm saranno «prorogate le misure precauzionali minime fino al prossimo 7 settembre». In altre parole, restano confermati il distanziamento sociale, il divieto di assembramento e l’obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi aperti al pubblico e nelle situazioni di particolare affluenza di persone e nei locali pubblici. «E’ una decisione presa in perfetta coerenza con quanto messo in atto fino a oggi – ha aggiunto il premier -. Abbiamo introdotto delle misure adeguate e ci troviamo in una condizione di stabilità, seppure con una ripresa dei contagi. Questo significa che stiamo facendo bene, meglio di altri Paesi». E comunque ha anche annunciato di “non volere altre e nuove misure restrittive”.

Tra l’altro, Conte ha ricordato come con il “Decreto Agosto” venga di nuovo sostenuto il mondo del lavoro con 12 miliardi di euro: previsti la proroga della cassa Covid per 18 settimane e altri sostegni. Confermato anche il blocco dei licenziamenti fino al termine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali straordinari. Il decreto, poi, prevede anche la proroga nei pagamenti delle tasse, il cui importo potrebbe essere spalmato anche negli anni futuri. Buone notizie anche per i balneari “pertinenziali”, che potrebbero usufruire di una sorta di “condono fiscale” a particolari condizioni. Infine, un appello ai giovani: «E’ estate, fa caldo e capisco la vostra voglia di movida: ora, però, è tempo di responsabilità per noi e per i nostri cari».