Le indagine della Procura di Asti proseguono a seguito di una gestione di denaro poco chiara da parte della Confagricola Asti.
Un consistente quantitativo di denaro, parrebbe mancare dalle casse della contabilità della sede di Via Augusto Monti 15, dove, solo il direttore generale Francesco Giaquinta e i suoi più stretti collaboratori sono in grado di quantificarne l’ammontare.
Molti documenti sono stati acquisiti dalla Guardia di finanza che, al momento stà svolgendo diverse verifiche correlate sia alla gestione del denaro da parte della direzione, che sull’amministrazione contabile a capo del Dott. Roberto Bocchino.
Il presidente della Confagricoltura Asti, Massimo Forno, poteva non sapere ?
A seguito di un esposto, il presidente Massimo Forno avrebbe, apparentemente avviava una verifica interna che, tuttavia, proseguiva attraverso un’apposita commissione inviata dall’ufficio romano della direzione generale confederale.
Una gestione di ingenti quantitativi di denaro da parte della direzione generale astigiana relativi al periodo di contabilità dal 2016 al 2017, senza tenere conto delle precedenti annualità, al momento non in corso d’indagine.
Francesco Giaquinta era in procinto di aprire nuovi uffici in località Opessina, piccola frazione del Comune di Castelnuovo Calcea, in provincia di Asti.
Un investimento di oltre 50.000 mila euro di mobili, per arredare sontuosamente degli uffici decentrati, che tuttavia, parrebbero al momento in attesa di essere pagati dallo stesso Direttore Generale Francesco Giaquinta, commissionario della merce.
Dall’ufficio stampa Regionale, Anna Gagliardi, non fornisce informazioni a riguardo, di cui la Guardia di finanza, coordinata dalla Procura, prosegue le indagini in collaborazione con la sede nazionale di Roma presieduta dal Dott. Rota Vincenzino.