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Cinisello Balsamo, in manette l’uomo che appiccò il fuoco nell’abitazione del vicino

 

In manette  l’uomo che la sera del 23 maggio 2019 aveva incendiato l’abitazione del vicino insieme a un complice, rimasto ucciso a causa delle ustioni. Il responsabile del fatto delittuoso è stato arrestato stamane: si tratta di un 57enne italiano, senza occupazione, residente a Cinisello Balsamo e già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti, per lui l’accusa è di circonvenzione d’incapace e tentato omicidio aggravato. A condurre l’operazione il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano, coadiuvato da quello della Compagnia di Sesto San Giovanni.

L’incendio si era sviluppato all’interno di un appartamento al terzo piano del condominio di viale Friuli all’altezza del civico 3, e fin dal primo momento gli inquirenti non avevano escluso l’ipotesi si potesse trattare di un evento doloso. Le indagini avviate quella sera, hanno permesso di confermare l’origine dolosa dell’incendio, accertando la responsabilità del 57enne in concorso con l’uomo di 55 anni – residente ad Arcore – poi deceduto proprio a causa del rogo. Le fiamme erano divampate concentrandosi all’ingresso dell’abitazione del suo dirimpettaio, un uomo di 58 anni, con invalidità riconosciuta al 100%.

Dato l’utilizzo di benzina a fare da accelerante, nel giro di pochi attimi il rogo si era sprigionato in maniera incontrollata fino a coinvolgere lo stesso complice che, a seguito delle gravi ustioni riportate, era poi deceduto un paio di giorni dopo il trasporto al Niguarda di Milano. Anche il proprietario dell’appartamento, il 58enne cinisellese, era rimasto coinvolto nel rogo e trasportato in gravissime condizioni nel centro grandi ustioni del Niguarda con ustioni di II e III grado sul 45% del corpo.

Dai successivi accertamenti è poi emerso che l’arrestato, approfittando dello stato d’infermità del vicino, lo aveva manipolato già a partire dal 2016 inducendolo ad affidargli la gestione della propria pensione d’invalidità di circa 800 euro mensili. Non solo, era anche riuscito a farsi consegnare il bancomat in cambio dell’impegno a garantirgli i pasti e il pagamento delle utenze domestiche, rendendolo di fatto totalmente dipendente dal suo aguzzino anche per le spese di ordinaria amministrazione.

Secondo gli inquirenti, il rogo doloso potrebbe avere avuto uno scopo originariamente intimidatorio, riconducibile al rifiuto, da parte della vittima, di continuare a corrispondere alle richieste di denaro dell’uomo attingendo anche ai propri risparmi. Dalla ricostruzione effettuata durante le indagini, il piano incendiario sarebbe stato messo a punto dal 57enne insieme al suo complice, dopo essersi incontrati in un bar di Arcore, cui è seguita una sosta lungo il tragitto ad un distributore per rifornirsi di 5 euro di benzina. I due hanno poi raggiunto l’abitazione di viale Friuli dove hanno cosparso dall’interno la porta d’ingresso di liquido infiammabile, senza considerare che le fiamme si sarebbero poi propagate rapidamente fino ad investire le due vittime.

Ora l’uomo si trova presso la Casa Circondariale di Monza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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