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Chiuso per inquinamento Parco archeologico di Centocelle

La sindaca Raggi chiude il parco dopo il rinvenimento di arsenico, tallio, piombo e altri veleni

 

I residenti del quartiere Centocelle, a Roma, avevano chiesto da anni l’intervento dell’esercito per “la terra dei fuochi”, come la chiamavano loro. Dopo aver ottenuto l’apertura di un tavolo in Prefettura, oggi arriva la conferma del Comune: il fenomeno tossico è grave. Il Parco Archeologico di Centocelle, come si legge nell’ordinanza della Raggi, da ieri è parzialmente chiuso al pubblico per questioni sanitarie, poiché il terreno è contaminato e carico di metalli.

La procedura è partita a gennaio 2017 quando i Vigili del Fuoco e i dipendenti comunali avevano fatto una prima e allarmante scoperta: dal sottosuolo, dai cunicoli che corrono nell’area del cosiddetto “canalone”, usciva un gran fumo nero. Diossina pura derivante da un enorme cumulo di rifiuti di ogni tipo dato alle fiamme nelle cosiddette “fungaie “. Dopo aver spento l’incendio, i pompieri avevano scavato per 8 metri trovando spazzatura e materiali tossici interrati da chissà quanti anni. Da quella vicenda è partito un monitoraggio che purtroppo ha rivelato che i giardini di Centocelle, dall’entrata nord a quella più vicino alla zona militare, sono contaminati da antimonio, berillio, piombo, rame, selenio, stagno, tallio, vanadio zinco, arsenico. Tutti i metalli sono presenti in dosi massicce nei campioni di terra analizzati.

Ora non resta che sperare nella bonifica in tempi brevi, dopo l’ordinanza di chiusura del Sindaco

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