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CGIL presenta dossier sul futuro di Matera Capitale Europea

Cgil Matera e Cgil Basilicata presenteranno venerdì 1° febbraio il dossier durante l’evento “Per il futuro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

Venerdì 1° febbraio alle 17:30, presso la Saletta Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, la Cgil Matera e la Cgil Basilicata hanno organizzato un incontro dal titolo “Per il futuro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. Durante l’iniziativa, le due sezioni della Confederazione Generale Italiana del Lavoro presenteranno un dettagliato dossier sul futuro di Matera, con analisi e proposte per superare i problemi socioeconomici e occupazionali, presenti tuttora. “Purtroppo non possiamo esimerci dall’ignorare la persistenza dei problemi gravi che rendono di stringente attualità la ‘questione meridionale’: la disoccupazione, specie giovanile, e l’emigrazione – compresa quella intellettuale – continuano a essere le spie più preoccupanti di un disagio sociale diffuso e di un territorio minacciato dall’abbandono”, spiega il segretario generale della Cgil di Matera, Eustachio Nicoletti.

Un pensiero va anche a quello che sarà di Matera allo scadere del suo anno da Capitale Europea della Cultura. “A partire dall’1 gennaio 2020, quando i riflettori internazionali si spegneranno sulla nostra città, si riproporranno in tutta la loro interezza e acutezza le questioni che hanno determinato l’inequivocabile ritardo nella programmazione degli interventi per la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi, la cui inadeguatezza e talvolta anche mancanza è in palese contrasto con le ambizioni di Capitale europea della Cultura”.

“Con spirito costruttivo e con tenacia politica, democratica e civica, abbiamo voluto documentare le nostre preoccupazioni, corredando la lettera al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio con un dossier che fotografa l’attuale condizione di Matera e in parte della Basilicata, con l’individuazione dei problemi irrisolti e con l’indicazione di proposte e suggerimenti, che riteniamo dover avanzare quale contributo del mondo del lavoro alla rigenerazione della nostra terra e al rinascimento delle nostre popolazioni. Preoccupazioni che derivano dai persistenti ritardi strutturali e infrastrutturali, materiali e immateriali, che rischiano di vanificare il tanto auspicato sviluppo economico e occupazionale della nostra regione”.

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