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Cesare Battisti in carcere ad Oristano: lo attendono sei mesi di isolamento e l’ergastolo

14 ore su un volo militare, dalla Bolivia a Roma, insieme a chi lo ha arrestato. Dopo 37 anni il terrorista, mai pentito, verrà punito

 

E’ arrivato in Italia Cesare Battisti, con un volo diretto dalla Bolivia durato 14 ore. Alle 11:35 di questa mattina era all’aeroporto di Ciampino, circondato da poliziotti e osservato dall’alto da un cecchino, che non lo ha mai perso di vista. Sorriso beffardo in volto, identico a quello con cui per 37 anni ha preso in giro i parenti delle sue vittime e l’Italia intera, vivendo una vita da uomo libero in giro per il mondo. Testa alta, pizzetto, giubbotto marrone, niente manette ai polsi e soprattutto nessuna traccia di rammarico o pentimento. Ad attenderlo i ministri dell’Interno e della Giustizia, Salvini e Bonafede, oltre a una folla di reporter. Massima sicurezza all’aeroporto militare, dove è stato messo in atto un dispiegamento notevole di forze, tra polizia, carabinieri e uomini della guardia di finanza, persino un elicottero.

Scortato poi in una saletta dello scalo romano, dove gli sono stati notificati gli atti da parte degli uomini della Polizia di Stato. La sentenza dell’ergastolo emanata nei confronti di Battisti risale al 1993. «Ora so che andrò in prigione», ha detto il terrorista, rivolgendosi ai funzionari dell’Antiterrorismo che lo hanno accolto. 

Battisti è stato successivamente condotto a Cagliari in aereo, poi dritto nel reparto di alta sicurezza nel carcere ‘Massama’ di Oristano. L’ex terrorista è arrivato a bordo di un furgone con i vetri oscurati e una quindicina di auto al seguito con sirene spiegate. Alle 17:25 si sono aperte le porte della cella di isolamento diurno, dove rimarrà per i prossimi sei mesi. Non potrà avere contatti con i detenuti ne tanto meno con l’esterno. Lo attende l’ergastolo.

La Polizia di Stato ha commentato la cattura con un tweet: «Dietro questo momento ci sono giorni e notti di chi non ha mollato mai. Grazie alla caparbietà di chi silenziosamente ci ha sempre creduto». Il ministro dell’Interno ha commentato: “Sono 37 anni che aspetto questo giorno, ci sono voluti 37 anni per vedere qui questo balordo che mi sembrava sogghignante nonostante i morti che ha sulle spalle. Spero di non incontrarlo da vicino, chi sbaglia paga. Finalmente finirà dove merita un assassino comunista, un delinquente, un vigliacco. Una bella soddisfazione, un giorno memorabile per l’Italia.”

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