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Carabiniere ucciso: legali ritirano istanza di scarcerazione

I legali di Finnegan Lee Elder hanno ritirato l’istanza di scarcerazione.

Gli avvocati di Finnegan Lee Elder hanno ritirato l’istanza di scarcerazione per il giovane implicato nella morte del carabiniere Mario Cerciello Rega, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 luglio.

L’avvocato Renato Borzone ha spiegato che: “È evidente che ci sono ancora investigazioni in corso, come quelle sugli abiti del carabiniere o dei ragazzi, e altre che non conosciamo. Il quadro generale manca di elementi, che non consentono un completo esercizio della difesa. Che finora è fondata su una persona che ha mentito.”

Secondo la Procura, l’impianto accusatorio sarebbe a prova di bomba. L’aggressione sarebbe durata 32 secondi. In quel lasso di tempo così ristretto, Elder avrebbe sferrato due violenti colpi all’addome del carabiniere.

“Ci hanno preso a coltellate ‘sti bastardi’”, comunica alla Centrale Operativa Andrea Varriale, di pattuglia con Cerciello quella notte.

Agli atti vi è anche un video che copre il buco di 24 minuti in cui non si sa che fine avessero fatto i due americani. I due americani lasciano l’albergo dove alloggiavano per incontrarsi con l’intermediario due pusher a cui dovevano restituire uno zaino.

I carabinieri hanno spiegato in un’informativa che i due americani “scientemente nascosti dietro le autovetture parcheggiate per evitare di essere notati da chi stavano per incontrare. Natale, preoccupato di poter essere scoperti, ha invitato Elder ad abbassarsi, lasciando chiaramente intendere di essere lui a gestire la situazione”. Dopo averli individuati “hanno condotto Cerciello e Varriale ad un punto individuato come idoneo in quanto buio e privo di sistemi di videosorveglianza”.

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