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Caporalato nell’agro pontino, braccianti indiani usavano oppio per vincere la fatica

Per la detenzione a fini di spaccio è stato denunciato un indiano di 35 anni

LATINA – Prosegue la battaglia delle Forze dell’ordine laziali contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori. Questa mattina la Polizia di Stato di Latina, nell’ambito di controlli atti al contrasto dell’immigrazione clandestina nell’agro pontino,  ispezionando alcune case rurali in località Borgo Le Ferriere, hanno scoperto una comunità composta da cittadini indiani di etnia Sikh. Tra questi, cinque hanno dichiarato di svolgere l’attività di braccianti agricoli in diverse aziende presenti sul territorio.

Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile hanno consentito di individuare all’interno di una camera occupata da uno degli stranieri alcune buste contenenti bulbi di papavero essiccati, gli strssi germogli da cui viene estratta l’eroina.

I narcotest effettuati presso il locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica hanno consentito di rilevare la presenza del principio attivo dei derivati dell’oppio.

Gli stranieri utilizzavano il vegetale essiccato per la preparazione di infusi e bevande che assumevano prima e durante i pesanti turni di lavoro nei campi per vincere la fatica ed il senso di spossamento. Per la detenzione a fini di spaccio (circa 200 grammi di bulbi) è stato denunciato un indiano di 35 anni. Sono stati controllati, inoltre, alcuni caseggiati ubicati in località Pontinia a ridosso di alcune grandi serre per la produzione di ortaggi esotici; all’interno di tre fabbricati sono stati individuati una decina di cittadini indiani in pessime condizioni igienico-sanitarie, quattro dei quali clandestini sul territorio nazionale.

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