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Capodanno, a Campobasso nessuna ordinanza antibotti

Cresce l’attesa per i festeggiamenti per salutare il 2019 e accogliere il nuovo anno 2020 insieme con l’apprensione per i possibili danni che potrebbero arrecare i botti a persone, animali e cose. A sensibilizzare sul tema, è intervenuta l’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) fornendo utili e pratici consigli per proteggere i propri amici a quattro zampe, come non lasciarli in giardino e tenere alto il volume della televisione per attutire i rumori provenienti dall’esterno. Ma non solo: l’appello alla cittadinanza è di essere attivi in prima persona contro l’utilizzo dei botti. Chiedendo, ad esempio, al proprio Comune di residenza di emettere un’ordinanza che vieti l’utilizzo di fuochi d’artificio e petardi sul territorio di competenza. A Rionero Sannitico, l’amministrazione si è già attivata vietando «l’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio di qualsiasi tipologia sul territorio comunale».

A Campobasso, invece, ad oggi, venerdì 27 dicembre ancora nulla si è mosso in questo senso quando mancano ormai pochi giorni a martedì 31 e, soprattutto, alla mezzanotte per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo in casa, in strada o nei locali spesso proprio con i botti sul cui uso consapevole ha tenuto una campagna informativa la Polizia di Stato soltanto pochi giorni fa in piazza Pepe. Lo scorso anno, l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Battista, dispose che «sulla scorta del Regolamento in materia di tutela animali (articolo 31), è fatto divieto dalle 20 del 31 dicembre alle 7 del 1° gennaio, per i detentori di materiale pirotecnico non titolari di licenza di cui all’articolo 57 del T.U.L.P.S. né autorizzati all’attuazione di manifestazioni pirotecniche in luoghi pubblici, di effettuare e far effettuare lo scoppio di petardi, mortaretti ed artifici similari». Per questo, sempre l’Oipa suggerisce di segnalare tempestivamente le violazioni di tali disposizioni alle Forze dell’Ordine e richiedere un intervento per scoraggiare tali pratiche e rendere efficace l’ordinanza in questione. Ma non solo: tra le buone pratiche preventive non possono assolutamente mancare l’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini.

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