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Cagliari, pedinamenti e rapine: la polizia stronca banda di malviventi

La titolare del market di Quartu pedinata e rapinata in viale Ciusa e l’addetta alla raccolta degli incassi delle slot machine rapinata in via Famagosta: dopo 2 mesi di indagini scacco alla banda di malviventi, “erano pronti a colpire di nuovo”. Ecco i nomi degli arrestati

Gin Fois, cagliaritano di 49 anni, Roberto Saddi, 37enne cagliaritano ma residente a Assemini, Gianluca Loddo, classe 1971 e residente a Selargius, Pierpaolo Cabras, 54enne di Selargius e Andrea Argiolas, nato a Cagliari nel 1973. Sono loro i cinque uomini arrestati dall’unità Antirapina della Squadra mobile di Cagliari. Le indagini svolte dalla polizia hanno consentito di scoprire che sono loro gli autori della rapina di 40mila euro fatta lo scorso 6 marzo in viale Ciusa a Cagliari. La vittima, una donna di 55 anni che era rimasta anche ferita, era stata “osservata” dal gruppo criminale il giorno prima a Quartu, nella zona del suo discount. Fondamentali le immagini di alcune telecamere di sorveglianza.

“Molto importanti anche le analisi delle celle telefoniche, i movimenti effettuati dai cinque corrispondevano esattamente con gli spostamenti della signora”, spiega il dirigente della squadra mobile Marco Basile. Il quintetto, sempre stando alle indagini, è anche protagonista della rapina avvenuta lo scorso 16 aprile in via Famagosta a Cagliari. In quell’occasione, la banda aveva rapinato un’addetta alla raccolta degli incassi delle slot machine della Gallura Games, fuggendo con un bottino di 5mila euro dopo aver minacciato con una pistola una persona che cercava di dare l’allarme suonando il clacson della sua automobile. La polizia “ha sequestrato uno scooter TMax – utilizzato per la rapina di via Famagosta – scarpe e caschi compatibili con quelli utilizzati dai rapinatori nelle due rapine e una pistola scacciacani Beretta. Trovata, inoltre, una borsa 24 ore nera, una sacca in tela a fondo verde con una banda centrale colorata, un conta monete e documenti intestati alla società Gallura Games srl, oggetti riconosciuti dalla vittima della seconda rapina”.

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