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Bologna- sporcizia di ogni tipo nelle aule delle scuole dopo le lezioni

C’è chi ha trovato un pezzo di sigaro vicino a una finestra, modello posacenere (media Testoni – Ic 5), chi i cartoni della pizza sull’armadio (Itc Luxemburg) e chi i banchi timbrati all’Ic 12. E c’è chi, tanti e comunque sempre uno di troppo, la pulizia e la fondamentale igienizzazione se le sono fatte da sé. Non solo con i propri collaboratori, già sotto organico, ma persino con i propri detersivi, igienizzanti e spazzoloni. Il Comune doveva riconsegnare le scuole, sede di seggio, tirate a lucido e soprattutto igienizzate a fondo visto il Covid circolante. E invece no: “Hanno fatto una pulizia poco accurata” oppure “Hanno pulito non benissimo” sono gli eufemismi cui hanno fatto ricorso i dirigenti, a dir poco arrabbiati, per come gli sono state ‘restituite’ le aule.

Subito sono partite mail a raffica al Comune e all’Ausl perché “con il Covid non si scherza”. E soprattutto “dopo mesi di lavoro …”. “Abbiamo avuto qualche segnalazione di disservizio che analizzeremo nel dettaglio”, si limita a replicare il Comune. I racconti dalle scuole sembrano comiche. Al liceo Righi, dove peraltro ci sono due positivi e una classe in quarantena, racconta un collaboratore scolastico: “Si sono presentati in due con un mocho, un secchio e uno spruzzino”. Scatta l’sos: nebulizzatore a manetta e collaboratori scolastici arruolati in fretta e furia. Al Fermi, spiega il preside Fulvio Buonomo: “I prodotti li abbiamo forniti noi. Dove erano presenti i nostri collaboratori hanno pulito”. Dove non c’erano, via di ramazza liceale. “Pulizia sommaria – conferma il preside dell’Ic 5, Luca Prono –. Siamo intervenuti noi anche questa mattina (ieri, ndr) prima dell’arrivo dei ragazzi”.

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