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Bloomberg rivela: Arabia Saudita e Israele unite contro gli oppositori

Secondo il portale Bloomberg, l’Arabia Saudita utilizza le armi cibernetiche israeliane per controllare gli oppositori.

Bloomberg definisce una “pace fredda” quella che per anni ha dettato, in gran segreto, i rapporti tra Israele e Arabia Saudita. La dinastia Saudita degli Al Saud, che governa dal 1926 il Regno Arabo Saudita, non riconosce ufficialmente lo Stato di Israele e non ci sono relazioni diplomatiche formali. Alcune prove, però, dimostrano che i due governi hanno collaborato segretamente per anni, all’insaputa del mondo che restava spesso col fiato sospeso quando la situazione sembrava tesa. Ci sono chiaramente dei benefici nella collaborazione tra i due paesi, ma secondo Bloomberg nell’ultimo anno è emerso un “lato oscuro” in questa relazione.

Il giornalista palestinese Iyad Al-Baghdadi, oggi in esilio in Norvegia, un mese fa disse di aver saputo dalle autorità norvegesi che l’Arabia Saudita utilizzava una potente arma cibernetica prodotta da Israele per monitorare il suo telefono. Il potere di controllare il telefono di un oppositore politico rappresenta una forza impensabile. L’hacking telefonico perpetuato dall’Arabia Saudita è reso possibile dalla compagnia israeliana NSO Group, le cui armi cibernetiche sono già state al centro di una indagine per essere state utilizzate per controllare i cellulari di giornalisti e attivisti per i diritti umani. In un’intervista, Al-Baqdadi ha definito l’azione saudita una “violazione della privacy” e qualcosa di “traumatico”

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