I ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari hanno scoperto una barriera corallina al largo di Monopoli, simile a quelle che si trovano nei fondali dal Mar Rosso, alle Maldive o a Sharm el Sheik. I sub si sono imbattuti nella scogliera ad una profondità tra i 40 e 55 metri, a circa due chilometri dalla costa del comune a sud di Bari.
Secondo le ipotesi degli studiosi la barriera potrebbe estendersi ben oltre, ma non in modo uniforme: in direzione del capoluogo pugliese da un lato e fino a Otranto dall’altro.
Il professor Corriero ha dichiarato «E’ la prima volta che nel Mediterraneo si scopre una barriera del genere, con caratteristiche molto simili a quelle di memoria equatoriale» aggiunge inoltre «L’aspetto paradossale è che era qui davanti ai nostri occhi e non l’abbiamo mai vista».
L’unicità della barriera consiste in almeno due peculiarità: la profondità di 50 metri circa e l’habitat ed i suoi colori. A riguardo Corriero fornisce ulteriori dettagli «Nel caso delle barriere delle Maldive o australiane, i processi di simbiosi tra le madrepore (animali marini che costituiscono i banchi corallini) sono facilitati dalla luce, mentre la nostra barriera vive in penombra e quindi le madrepore costituiscono queste strutture imponenti di carbonato di calcio in assenza di alghe». Ciò spiegherebbe i colori più soffusi, conferiti dalle spugne policrome con tonalità che vanno dall’arancione al rosso, fino al viola.
Anche gli studiosi delle Università Tor Vergata di Roma e Salento hanno partecipato alla ricerca, mettendo a disposizione robot e particolari tecnologie di immersione.
I ricercatori hanno già allertato l’Ufficio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione, al fine di proteggere questo nuovo tesoro.