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Auto di lusso vendute online, 1.329 truffati, 20 indagati e 35 milioni evasi

La Guardia di Finanza avverte «Se i prezzi sono eccezionalmente bassi approfondite i controlli e le richieste di informazioni»

UDINE – Milletrecentoventinove persone truffate in 97 province di tutta Italia, 35 milioni di euro evasi e 20 persone indagate. Sono gli incredibili numeri dell’operazione ‘Cars lifting’ condotta dalla Guardia di Finanza di Pordenone e relativa al commercio online di auto di lusso che lo scorso mese di marzo aveva portato a cinque provvedimenti di custodia cautelare.

L’inchiesta e’ stata condotta su delega della Procura della Repubblica di Udine, che ha disposto sequestri in Italia e all’estero per più di 5 milioni di euro.

Una truffa di lusso a tutta velocità

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’organizzazione criminale è riuscita, in alcuni uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri (Treviso, Roma, Latina Palermo), a sottrarsi alle disposizioni di legge “antievasive” che non consentono l’immatricolazione di veicoli usati di provenienza comunitaria (e quindi il rilascio dei libretti di circolazione e delle targhe) senza il preventivo assolvimento degli obblighi di versamento dell’Iva. Al vaglio degli inquirenti anche il ruolo di alcune agenzie di pratiche automobilistiche.

Dall’inchiesta emergono anche ulteriori dettagli. I truffatori erano soliti ridurre il chilometraggio (dal 50% al 70% di quello reale) degli autoveicoli commercializzati, agendo sul software e sulle centraline elettroniche dei mezzi; le manomissioni avvenivano in due autofficine, a Padova e nella provincia di Treviso, utilizzate dall’associazione criminale. Non di rado, incassati gli anticipi e, talvolta, l’intero corrispettivo (anche per 30/40 mila euro) e non veniva consegnata l’auto. Spesso, poi, venivano avviate plurime trattative per la cessione del medesimo autoveicolo a più acquirenti-

I beni sequestrati

La Guardia di Finanza di Pordenone ha disposto quindi sequestri per 5 milioni di euro, oltre a 2 ville, 3 appartamenti, 75 autoveicoli (Audi, Volkswagen, Jeep, Mercedes, Bentley Continental, Citroen Maserati, Citroen DS Pallas, Alfa Romeo GTV), 12 motociclette (Harley Davidson, Ducati, Vespa, Laverda, Benelli, Suzuki) e 21 orologi di lusso (Rolex, Cartier, Gucci, Tudor, Breitling e Audemars Piguet). Nell’abitazione di uno degli indagati, è stata messa sotto sequestro un’ esclusiva ‘cantina’, del valore complessivo di 103.300 euro, costituita da 561 bottiglie di vino e liquori, tra questi vini Sassicaia e Tignanello Antinori, rum Demerara e Caroni, whisky Samaroli Coilltean e Signat Vintage.

Le dichiarazioni del comandante della Guardia di Finanza di Pordenone Stefano Commentucci

Oltre al sequestro di 635 carte di circolazione, sono state sottoposte a ”vincolo ostativo” ulteriori 140 autovetture la cui immatricolazione (sempre irregolare) non era ancora conclusa. Per le stesse gli uffici del Dipartimento dei Trasporti hanno poi perfezionato l’iter, solo dopo aver ricevuto le attestazioni di pagamento dell’Iva (altrimenti non corrisposta) per complessivi 704 mila euro. «Tali immatricolazioni illecite – ha ricordato il comandante della Guardia di Finanza di Pordenone, Stefano Commentucci – costituiscono un grave problema per il quale, aldilà delle successive denunce e sequestri delle carte di circolazione, e’ necessario anche improntare attività di tipo preventivo per precludere tali condotte criminose. Ad esempio, una delle agenzie di pratiche auto utilizzate dall’organizzazione, ubicata a Palermo, curava ”immatricolazioni”, per l’80%, per soggetti residenti in regioni del Nord e Centro Italia – ha aggiungo -, circostanza a dir poco assurda, tenuto conto che tali procedure amministrative sono logicamente perfezionate nell’ufficio pubblico più prossimo a dove si trova il soggetto richiedente».

I consigli della Guardia di Finanza per evitare le truffe online

In merito agli acquisti di autovetture perfezionati attraverso internet, la Guardia di Finanza suggerisce di verificare sempre che l’azienda che promuove la vendita esista non solo ”formalmente”, ma anche ”imprenditorialmente”, nonché di diffidare se il prezzo proposto è fuori linea con il valore di mercato di un’autovettura avente le medesime caratteristiche di età, motorizzazione e allestimento (rilevabili dalla consultazione di plurime riviste specializzate nel settore).

«Le aziende operanti nel settore hanno finalità lucrative e non regalano gli autoveicoli», ricorda il comandante della guardia di Finanza di Pordenone Stefano Commentucci. «Se i prezzi sono eccezionalmente bassi – sottolinea – approfondite i controlli e le richieste di informazioni». Dalle Fiamme Gialle si ricorda l’importanza di richiedere al venditore di visionare e rilasciare copia di tutta la documentazione attinente l’autovettura se di provenienza estera, tra cui il libretto di immatricolazione originario e i documenti di vendita, e di effettuare i pagamenti sempre con modalità tracciabili e nominative. Salvo ulteriori sequestri dei diretti profitti derivanti dal reato di truffa, le centinaia di clienti, acquirenti gli autoveicoli “schilometrati” o immatricolati fraudolentemente (e con le carte di circolazione sequestrate), dovrebbero avviare azioni di risarcimento di natura civilistica.

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