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Aumentano povertà e vulnerabilità sociale in Umbria

L’Agenzia Umbria Ricerche ha pubblicato il sesto Rapporto sulla povertà in Umbria, da cui emerge una diffusa povertà assoluta tra giovani e anziani.

In Umbria, nel 2018, il 14,3% delle famiglie vivevano in condizioni di povertà relativa. In termini assoluti, il dato corrisponde a più di 50mila famiglie residenti nella regione. È un risultato in ascesa rispetto al 2017, quando si registrava il 12,6% di famiglie in povertà relativa. Con il tasso relativo di povertà cresce anche la prova della diffusa vulnerabilità sociale, con una povertà assoluta diffusa soprattutto nelle fasce più deboli, cioè i giovani e gli anziani. Sono i dati sconfortanti del sesto Rapporto sulle povertà in Umbria realizzato dall’Agenzia Umbria Ricerche in collaborazione con l’Osservatorio sulle povertà della Regione. Anche il lavoro boccheggia, con l’11% delle famiglie assolutamente povere, nonostante il capofamiglia abbia un lavoro.

Si tratta di una povertà con sfumature diverse, che non solo pervadono gli aspetti sociali della vita di un individuo, ma hanno anche degli effetti negativi sulla psicologia del singolo, che non riesce a realizzarsi attraverso il lavoro, perché non ne trova uno o perché la paga non è sufficiente. “Il radicale cambiamento del profilo della povertà, articolato oggi in tantissime forme di povertà materiale e immateriale, ha profondamente cambiato in pochissimi anni la comunità umbra”, ha detto il presidente della Regione, Fabio Paparelli, alla presentazione del Rapporto. “dilaga la povertà dei giovani e dei bambini e la povertà educativa è il risultato e l’innesco di privazioni che travolgono le famiglie e minano il potenziale di sviluppo innovativo di una comunità sociale ed economica. In questo ambito gli interventi realizzati con la programmazione comunitaria 2014-2020, pensati con lungimiranza e strategicamente progettati su quella che purtroppo è la tendenza del nostro Paese e non solo dell’Umbria, offrono un importante supporto economico e di spinta all’innovazione dei servizi educativi”.

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