Assenteismo: al porto di Bari, 10 indagati della cooperativa Ariete
Sono 10 i nuovi indagati e c’è un’altra ipotesi di reato, quale truffa ai danni dell’Autorità portuale; questo, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Pm antimafia Isabella Ginefra sul clan Capriati. Dunque, il Pm, il 19 aprile scorso, a Bari, ha portato agli arresti 18 persone fra cui il 47enne barese Filippo Capriati, fratello di Antonio, il boss del Borgo antico condannato all’ergastolo.
Attualmente, c’è anche un fascicolo sull’assenteismo fra i vigilanti al porto. La notizia è riportata sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Il nuovo fascicolo segue quello con 50 indagati a vario titolo per associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’uso delle armi e porto e detenzione di armi, anche da guerra.
Dunque, le indagini riguardano alcuni dipendenti, una decina in tutto, della cooperativa Ariete; essa gestisce il servizio di viabilità nello scalo marittimo. Talvolta, durante i turni di servizio, i dieci dipendenti si sarebbero dedicati ad attività illecite, durante le ore di lavoro, come affari personali e incarichi da sbrigare per conto del clan.