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Arte vince sul coronavirus: +18% biglietti venduti

Il coronavirus non ferma l’arte: +18% ingressi agli Uffizi.

La psicosi causata dal coronavirus non ha fermato gli appassionati di arte. Eike Schmidt, direttore degli Uffizi dal 2015, ha spiegato che: “La crescita di gennaio è di +18% di biglietti venduti, nonostante tutto. È molto incoraggiante vedere che anche nell’ultima settimana visitatori e biglietti venduti hanno continuato a crescere. Dunque possiamo se la situazione rimarrà quella di adesso non inciderà molto sul numero dei visitatori e della crescita”.

Nel caso in cui il coronavirus “dovesse diventare una pandemia globale, e al momento questo è uno scenario totalmente ipotetico, ovviamente ciò avrebbe un impatto sul turismo e sui musei. Se l’impatto dovesse invece rimanere localizzato, regionalizzato, non ci aspettiamo un grande influsso su visite e crescita. E questo per due ragioni: l’estrema diversità dei nostri visitatori, poichè ogni settimana abbiamo visitatori da oltre 100 paesi diversi, e in secondo luogo il fatto che, specialmente in alta stagione abbiamo più richiesta che offerta, per cui se un gruppo di una nazione non viene, ce ne è subito uno di un’altra nazione pronto a sostituirlo”.

Secondo Schmidt: “I nostri numeri del 2019 confermano che il decentramento dei flussi di visita dagli Uffizi verso Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli funziona, perché le nostre tre realtà sono cresciute in maniera organica, armonica e sincronizzata. Anche il lavoro di destagionalizzazione sta dando ottimi frutti: mentre infatti in alta stagione abbiamo sempre oltre 400mila presenze mensili, ora per la prima volta, durante la bassa stagione, registriamo oltre 200mila visitatori al mese.”


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