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Arte. Lucio Fontana alla Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo (Pr) con la mostra “Autoritratto”

Bologna – Una mostra che prende spunto dal rapporto tra l’artista Lucio Fontana e la storica dell’arte Carla Lonzi, allieva dello storico, critico e docente di storia dell’arte dell’Università di Bologna Roberto Longhi. L’esposizione “Lucio Fontana. Autoritratto” che si tiene alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Pr) segue, narrativamente, la conversazione tra Fontana e Lonzi, realizzando un percorso antologico all’interno del pensiero e della pratica di un artista fondamentale del XX secolo, che superò la distinzione tradizionale tra pittura e scultura.

La mostra composta da circa cinquanta opere, è curata da Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi e sarà visibile fino al 3 luglio 2022.

“Lucio Fontana è tra i pionieri e maestri indiscussi dell’arte del XX secolo – dichiara l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori – una figura carismatica radicale e dirompente, che è diventato un punto di riferimento anche per gli artisti delle generazioni successive. L’esposizione propone un originale itinerario nel pensiero e nell’attività dell’artista, toccando i momenti salienti e peculiari della sua ricerca”.

Fontana, promotore di numerosi manifesti del Movimento Spazialista, a cominciare dal Manifesto Blanco del 1946, introdusse un’inedita dimensione nelle sue opere. Rinomato per i famosi tagli su tela, l’artista, intervistato da Carla Lonzi nel 1969, affermava che “la scoperta del cosmo è una dimensione nuova, è l’infinito, allora buco questa tela, che era alla base di tutte le arti e ho creato una dimensione infinita, un’x che, per me, è la base di tutta l’arte contemporanea. Sennò continua a dire che l’è un büs, e ciao.” Questa conversazione fa parte di un’installazione sonora che permette di ascoltare la voce originale dell’artista lungo tutto il percorso della mostra “Autoritratto”.
L’esposizione propone opere di diversi periodi, dalle sculture degli anni Trenta ai “Concetti spaziali” (“Buchi” e “Tagli”) dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai “Teatrini” e alle “Nature” bronzee e comprende anche opere di Enrico Baj, Alberto Burri, Enrico Castellani, Luciano Fabro, Piero Manzoni, Giulio Paolini, Paolo Scheggi, provenienti dalla collezione personale di Fontana, artisti più giovani da lui seguiti e promossi.

Da segnalare le serie fotografiche scattate da Ugo Mulas a Fontana, del quale sono esposte anche due opere appartenute al grande fotografo; di una di esse è esposta la documentazione fotografica dell’intera genesi, dal primo “buco” all’opera compiuta.

Tutte le informazioni e gli orari di apertura sono sul sito della Fondazione:
https://www.magnanirocca.it/lucio-fontana-autoritratto/

In allegato: alcune immagini dell’esposizione

Red

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