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Arrestati 10 esponenti della mafia nigeriana. Operavano nel Cara Mineo

Arrestati i due soggetti a capo dell’organizzazione Happy Uwaya e Henry Samson. Plauso di Salvini

CATANIA – Finisce in manette la latitanza di una decina di nigeriani ritenuti tra i principali esponenti di un’organizzazione criminale che ha operato per diverso tempo in Sicilia. I criminali sono stati arrestati in Francia e Germania, con la collaborazione tra i corpi di polizia dei tre Paesi, tra cui l’Italia, in forza di un mandato europeo che il gip del tribunale di Catania aveva firmato il 26 gennaio.

La procura contesta a tutti l’associazione di stampo mafioso finalizzata al traffico di droga, violenza sessuale, anche di gruppo.

Gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata “Catacata M.P. (Italy Sicily) – De Norsemen Kclub International”, operante a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo (CT), guidata da Happy Uwaya, ritenuto il capo ed organizzatore, in qualità di “executioner”, e da Henry Samson, ritenuto l’organizzatore della rete associativa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Happy Uwaya è stato bloccato a Parigi. Secondo la mobile di Catania e lo Sco gli arrestati sono membri di un’organizzazione diffusa in vari Paesi europei e non, di matrice ‘cultista’ denominata ‘Vikings’ o ‘Supreme Vikings Confraternity’.

Si tratta di una delle mafie nigeriane attive in Italia.

E la base della sua cellula siciliana era proprio il Cara di Mineo, dove come emerso dalle indagini, si sono verificati più volte scontri con altri gruppi per avere e mantenere il predominio sulle altre comunità straniere.

L’associazione – ha spiegato la polizia – imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno di quel centro di accoglienza, creando un forte assoggettamento omertoso. Dal Viminale per voce del ministro Matteo Salvini arriva il plauso per l’operazione sull’arresto della decina di ricercati che “operavano a Catania e, secondo le accuse, avevano la base operativa nel Cara di Mineo che ora stiamo progressivamente svuotando. Grazie a investigatori e Forze dell’Ordine, nessuna tolleranza per mafiosi e delinquenti”.

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