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L’emergenza acqua non si placa. Rubinetti a secco

AQP aumenta la pressione dell’acqua ma non basta

BARI – Il sindaco Antonio Decaro, attravero Facebook, ha annunciato che l’Acquedotto pugliese torna ad aumentare in parte i livelli di pressione per l’erogazione dell’acqua. L’annuncio del sindaco è confermato da AQP. Si cerca in questo modo di risolvere il problema dell’emergenza idrica. La parziale revisione delle restrizioni di pressione scatterà già questa settimana. L’AQP precisa che l’emergenza idrica non è ancora stata superata.

In una nota dell’Acquedotto si legge:

“Le attività di Acquedotto Pugliese, avviate a partire dal luglio scorso, consentono, oggi di immettere in rete oltre 25mila metri cubi di risorsa al giorno grazie all’incremento di utilizzo dell’acqua di falda. Le misure per contrastare la forte siccità dell’anno appena trascorso, il più siccitoso degli ultimi duecento anni, hanno determinato da un lato il risparmio di circa 3,5 milioni di metri cubi di risorsa nell’ultimo trimestre del 2017, dall’altro un aumento della capacità di produzione, grazie all’utilizzo di fonti integrative come quelle dei pozzi.

Il risultato è anche frutto di una attenta politica di ottimizzazione della gestione, avviata da AQP negli ultimi anni:
– l’implementazione di un sistema di telecontrollo delle portate e dei volumi in rete;
– l’adozione di modelli matematici avanzati di gestione;
– la distrettualizzazione delle reti;
– l’introduzione di un sistema diffuso di regolazione automatica di controllo della pressione.

AQP è altresì impegnato, quotidianamente, in una intensa attività di ricerca e riparazione delle perdite, grazie anche ad investimenti straordinari per oltre 300 milioni di Euro. Le restrizioni di pressione in rete restano comunque, seppure in forma più attenuata, e nel rispetto dei minimi garantiti dalla carta dei servizi”.

La nota prosegue:

“Permane, infatti, lo stato di emergenza. Il livello di acqua presente negli invasi, utilizzati normalmente anche ai fini irrigui, rimane al di sotto del 50% rispetto alla media degli ultimi 10 anni. L’attenuarsi delle restrizioni dovrebbe riuscire a facilitare l’approvvigionamento di acqua anche nelle abitazioni a piani più alti. Questo anche se i benefici dipendono da una molteplicità di fattori, come i consumi, il piano dell’abitazione, gli impianti dello stabile e la zona in cui è ubicato.

Giova ricordare che le riduzioni potrebbero causare disagi ai piani superiori negli stabili privi di idonei impianti di autoclave. Per impianto idoneo si intende un sistema di autoclave (costituito da pompa e serbatoio o da booster) posizionato al piano terra. L’installazione ai piani alti o, peggio, sui solai degli stabili, non è sufficiente ad assicurare l’erogazione idrica. Il Regolamento del servizio idrico integrato vieta l’inserimento di pompe sui collegamenti diretti con la rete pubblica e che gli impianti di autoclave devono essere realizzati in modo da assicurare discontinuità idraulica tra la rete gestita dall’Acquedotto Pugliese e l’impianto di sollevamento dello stabile. È nella responsabilità dei privati rendere fruibile all’interno di uno stabile il servizio che AQP eroga al contatore”

 

 

 

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