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Amianto nelle Marche, richiesti i risultati dei rilievi

L’associazione “La terra trema noi no” vuole conoscere i risultati dei rilievi che verificano la presenza di amianto nei siti di deposito delle macerie.

“La terra trema noi no” è un’associazione no-profit nata a Muccia (MC), che si impegna in progetti di riqualificazione del territorio marchigiano colpito dal sisma. Attualmente il presidente dell’associazione è Diego Camillozzi. “La terra trema noi no” si è recentemente rivolta al difensore civico regionale Andrea Nobili per conoscere i risultati dei rilievi che Arpam ha effettuato nei siti di deposito delle macerie del sisma. L’Arpam è l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. L’obiettivo di questi rilievi è verificare la presenza di fibre di amianto in questi siti, dove vengono trasportati i resti degli edifici crollati nel terremoto.

In una nota, ricorda che nella regione Marche, in particolare nella provincia di Macerata, ci sono due zone interessate dai test. I primi sono i siti di deposito del Cosmari, nel comune di Tolentino. Un altro sito si trova nel comune di San Ginesio. Nella nota si legge che “presso tali siti vengono trasportate tutte le macerie della Provincia, macerie che possono contenere anche materiali pericolosi, e in particolare anche l’amianto. Il 3 aprile scorso sono stati richiesti tutti i risultati dei rilievi effettuati per verificare la presenza di amianto dell’aria, dati che per legge l’Arpam aveva l’obbligo di fornire entro 30 giorni. I dati non sono stati forniti, e l’associazione si è rivota al Garante dei diritti regionale”.

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