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Ambiente: sequestrata azienda per il trattamento rifiuti per assenza di autorizzazioni

Carabinieri del NOE di Treviso sequestrano un’azienda che si occupa di smaltimento di materiale plastico.

I Carabinieri del NOE di Treviso, nell’ambito delle costanti attività di prevenzione e repressione finalizzate al contrasto dei reati ambientali e coordinate a livello nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, hanno sottoposto nei giorni scorsi a sequestro preventivo una ditta con sede a Bolzano Vicentino (VI), operante nel settore del recupero di rifiuti di materiale plastico.

I militari dell’Arma hanno accertato che la ditta – già cancellata dal Registro Provinciale delle imprese per pregresse ripetute inadempienze e non legittimata a svolgere alcuna attività – aveva continuato a raccogliere e recuperare rifiuti plastici in aperta violazione alle prescrizioni impartite dagli organi competenti.

Nel corso di un controllo e dei successivi accertamenti è stato rilevato che grandi quantità di rifiuti, anche a matrice pericolosa, continuavano ad essere introitati per la lavorazione e venivano stoccati anche in aree interne ed esterne non consentite, così da rendere ingombre ed inaccessibili intere zone dell’impianto, con conseguente grave pregiudizio ai fini della sicurezza.  

Inoltre, i rifiuti erano privi di un’adeguata copertura dalle acque meteoriche, rendendo così concreto il rischio di trascinamento nel terreno di sostanze nocive per l’ambiente.

Verificata la situazione di estrema criticità, i Carabinieri del NOE – coordinati dalla Procura della Repubblica di Vicenza – hanno richiesto l’emissione di un decreto di sequestro preventivo all’A.G., che ha recepito integralmente l’ipotesi accusatoria concordando con la proposta investigativa.

Sono stati quindi apposti i sigilli all’intera area aziendale, comprensiva del fabbricato e delle pertinenze esterne, di comprensivi 3.000 metri quadri circa.

Il legale rappresentante della ditta, un cittadino italiano di nazionalità siriana, residente a Padova, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di “gestione illecita di rifiuti”.

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