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Ambiente, firmato protocollo per bonifica Valle del Sacco

 Galletti: “Un passo importante nel percorso che abbiamo intrapreso con convinzione”

FROSINONE – Oggi i ministri dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, hanno firmato il protocollo dintesa interministeriale per la bonifica e la reindustrializzazione del sito di interesse nazionale ‘Valle del Sacco’ (Frosinone). Con il protocollo si definiscono le misure utili a garantire il rilancio delle attività industriali nella Valle del Sacco. “Il protocollo – si legge in una nota del ministero dell’Ambiente – ha l’obiettivo di promuovere e accelerare l’attuazione dei procedimenti di bonifica del Sin Bacino del fiume Sacco, per assicurare poi il pieno utilizzo industriale e lo sviluppo di attività economiche e produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e coerenti con lesigenza di assicurare il rilancio delloccupazione attraverso la valorizzazione delle forze lavorative dell’area”. Secondo il ministro Galletti questo è «un passo importante nel percorso che abbiamo intrapreso con convinzione in questi anni restituendo agli usi legittimi 6.172 ettari bonificati, con unattività quadruplicata rispetto ai tempi precedenti, e risorse complessivamente stanziate dal ministero dell’Ambiente per le aree di competenza pubblica dei Sin che ammontano a circa 2 miliardi di euro».

«Il recupero dell’area del Sin e i successivi interventi di riconversione industriale e produttiva – ha proseguito il Ministro favoriranno inoltre anche il rilancio dell’occupazione nei territori interessati. È un protocollo che può essere operativo da subito, con risorse pari a 26,5 milioni di euro, il cui utilizzo verrà disciplinato dagli accordi di programma. Reindustrializzazione del territorio e bonifiche devono andare sempre più di pari passo».

La squadra per la riorganizzazione del Sin sarà così composta: due rappresentanti del Mattm, due del Mise, un rappresentante della Regione Lazio e uno di Invitalia.

Le parti firmatarie si sono impegnate a “promuovere Accordi di programma, sviluppare protocolli operativi, valutare forme di incentivazione per le attività di bonifica anche attraverso lapplicazione di tecnologie di bonifica innovative e il riuso delle risorse in coerenza con gli indirizzi comunitari e le strategie nazionali in materia di economia circolare”. Alla bonifica seguirà la reindustrializzazione dell’area di crisi industriale complessa di Frosinone con interventi di riqualificazione, riconversione industriale attraverso logiche di circular economy e riconversione produttiva dellarea in coerenza con le linee guida previste dal Piano nazionale impresa 4.0.

Il presidente Zingaretti ha firmato cinque protocolli di intesa interministeriali

Ieri per Zingaretti è stata una giornata impegnativa. Oltre al protocollo sulla bonifica della Valle del Sacco, il governatore del Lazio ha infatti firmato altri 4 protocolli di intesa interministeriali per lo sviluppo della Regione: «Era giusto passare alla fase attuativa almeno di una parte dei progetti, per quanto ci riguarda alcuni molto importanti. Si parte dalla Valle del Sacco, 36 mln di euro, era stata declassata alcuni anni fa è ritornata sito nazionale. Ora ci sono i finanziamenti, si parte con un progetto di bonifica e industrializzazione. Seconda straordinaria importanza di sostegno all’innovazione alle startup, 258 mln il Lazio è la terza regione italiana, Roma la seconda e non c’è dubbio che questa nuova boccata d’ossigeno ci proietta a diventare leader italiani per le startup e l’innovazione sul sistema delle imprese e poi c’è lo sportello unico per le grandi imprese. Un lavoro che avevamo già iniziato con il Mise e il ministro Calenda».

«E’ importante – ha aggiunto Zingaretti – non solo per fermare il rischio di grandi aziende che se ne vanno, ma per diventare, accanto alle politiche di sostegno alle imprese, sempre più un territorio che attrae nuove imprese, tagliando la burocrazia, che è uno degli aspetti più critici. Voglio dire grazie al ministro Calenda che, si vede dalla eterogeneità dei progetti, quanto lavoro ci sia stato dietro, anche passione, coinvolgimento del ministero e del ministro. Era giusto, dopo tante parole, finalmente entrare nella fase attuativa di una nuova scommessa».

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