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Ambiente, anche un po’ di Genova nella sfida per le bioplastiche

 

– C’è anche la genovese Ticass, società consortile senza fini di lucro, costituita nel 2010 dall’Università del capoluogo ligure e da enti di ricerca, fondazioni e imprese, nel progetto europeo ‘Bio-plastics europe’ che, attraverso lo sviluppo di materiali innovativi, punta a produrre plastiche eco-compatibili da utilizzare in numerosi campi, dal packaging alla produzione di giocattoli, all’agricoltura. Si tratta di 22 realtà, guidate dall’Università di Scienze applicate di Amburgo, finanziate dalla Commissione europea con oltre 8 milioni, nell’ambito del programma Horizon 2020. La ricerca partirà a ottobre e durerà quattro anni.

Il progetto ha ricevuto ampio consenso con l’interesse e la disponibilità a collaborare di società di altissimo profilo come Tetrapak, Unilever, Adidas. A questo si aggiunge il supporto di una rete di 16 città tra cui Berlino, Bruxelles, Manchester, Lisbona e Varsavia, interessate ad implementare soluzioni, sia a livello locale che con la rete europea di ricerca sulla bio-plastica. In Liguria, il progetto sarà affiancato dalla partnership del Cnr e dall’interesse già espresso da Regione Liguria, Comune di Genova, Acquario di Genova, Amiu e Iren”, sottolinea Giorgio Saio, amministratore delegato di Ticass

A Ticass, in particolare, è stato affidato il coordinamento delle attività di ricerca ‘pre-normativa’ per lo sviluppo di nuovi metodi di analisi e la modifica di metodi esistenti, allo scopo di valutare la validità ed affidabilità della materia che può essere soggetta, successivamente, a standardizzazione. La società genovese coordinerà inoltre i test sul campo attraverso l’organizzazione del lavoro dei partner che effettueranno prove specifiche sui prototipi di bio-plastica realizzati.

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