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All’Umbria 14 milioni per abbattere le barriere architettoniche

Nel 1989 sono state introdotte tre condizioni che devono essere rispettate sia negli edifici privati che in quelli pubblici: l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità.

“L’esigenza di finanziare gli interventi dei privati cittadini per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle proprie abitazioni costituisce una priorità per la Regione Umbria e proprio per questo motivo abbiamo convocato i Comuni, l’ANCI Umbria e l’Osservatorio Regionale delle persone con disabilità con il presidente Raffaele Goretti”. E’ quanto afferma l’assessore regionale alle infrastrutture e politiche della casa, Enrico Melasecche Germini, al temine dell’incontro che si è tenuto nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica con l’obiettivo di avviare la massima collaborazione e coordinamento tra gli Enti per utilizzare al meglio le risorse economiche disponibili ed estendere i benefici al maggiore numero possibile di cittadini.

Dopo un lungo e paziente lavoro eseguito dalle Regioni e dal Ministero delle Infrastrutture, è stato riattivato il finanziamento della Legge 13/1989 e previsto il finanziamento complessivo di 180 milioni di euro da destinare a tutte le Regioni e Province Autonome nel quadriennio 2017-2020, per le finalità della Legge 13. Alla Regione Umbria è stata attribuita la somma complessiva di oltre 11 milioni suddivisi nelle quattro annualità dal 2017 al 2020. Con l’ulteriore contributo atteso per l’anno 2020 di oltre 3 milioni e 600 mila si potranno inoltre soddisfare tutte le domande presentate negli anni precedenti ed azzerare interamente il pregresso fabbisogno economico, non appena lo Stato renda materialmente disponibili i finanziamenti decretati alle Regioni, per consentire il pagamento ai cittadini.           

Con la legge del 1989 sono state introdotte tre condizioni che devono essere rispettate sia negli edifici privati che in quelli pubblici: l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità. Per la realizzazione di opere direttamente finalizzate al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti, sono previsti contributi a fondo perduto, che comunque non coprono il 100% della spesa sostenuta.

Hanno diritto al contributo: I disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio e i non vedenti; coloro i quali abbiano a carico persone con disabilità permanente; i condomini ove risiedano le suddette categorie di beneficiari ed i centri o istituti residenziali per i loro immobili destinati all’assistenza di persone diversamente abili. La domanda di contributo può essere presentata dalla persona diversamente abile oppure dall’esercente, la potestà o la tutela sul soggetto avente diritto al contributo. La domanda va redatta su un modulo apposito e presentata al Sindaco del Comune in cui è situato l’immobile dove si intendono eseguire i lavori.

I lavori devono essere eseguiti sempre dopo la presentazione della domanda di contributo al Comune. L’esecuzione preventiva dei lavori rispetto alla presentazione della domanda fa decadere il diritto al finanziamento. La Regione determina in base alle domande, il fabbisogno regionale. La Giunta Regionale approva il fabbisogno complessivo ed invia la richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti competente per l’assegnazione dei contributi necessari a ricoprire il fabbisogno regionale. Le domande non soddisfatte nell’anno in corso per insufficienza di fondi, restano comunque valide per gli anni successivi.

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